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Paolo Tagliavento ha annunciato il suo ritiro ai microfoni del quotidiano il messaggero: Ecco quanto evidenziato.
“Come mi sento? Non lo so, perché ancora non ho realizzato. Questo, per noi, è solitamente il periodo delle vacanze. Me ne renderò conto solo a luglio. Abbraccio con De Rossi? Ma non è stato il solo che ho ricevuto. D’altronde, dopo 15 anni e 221 gare dirette, con tanti calciatori si è instaurato un rapporto di reciproca stima”.
“Abbraccio ad Allegri? Non vale nemmeno la pena di commentare quanto è stato detto e scritto, Mi ha fatto piacere che sia arrivato da tanti simboli del nostro calcio. Le emozioni vere, però, me l’hanno date gli amici e la mia famiglia nella festa di qualche giorno fa a Spoleto.
Calciopoli? Quello è stato un periodo tremendo. Personalmente ho vissuto giorni terribili, che per fortuna sono durati poco. Ero certo di me stesso e della mia onestà. Ero completamente estraneo e sia la giustizia sportiva che quella penale lo hanno appurato in brevissimo tempo.
Le manette di Mourinho? Mi hanno dato fastidio solo per un attimo, perché poi tutti i commenti mediatici e quelli del mio organo tecnico conclusero che avevo diretto molto bene. Goal non goal di Muntari? Sì, quello è stato il mio errore più grave, più evidente. Che oggi si sarebbe evitato in un decimo di secondo”.