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Strinic e’ arrivato a Napoli il primo Gennaio, è rimasto impressionato dal calore del tifo. ammirato durante l’allenamento svolto a porte aperte allo stadio San Paolo.
(«Incredibile quanti tifosi»disse) Ha legato subito con il connazionale Radosevic, poi ha fatto amicizia con diversi azzurri,tra cui Hamsik e Inler.
Un ragazzo semplice, nonostante la buona esperienza calcistica (33 presenze con la nazionale croata), poco attratto dalla moda e dalla tecnologia. Veste spesso in tuta e cappellino, ama la musica rock e le auto sportive e, come è noto, è venuto a Napoli anche in virtù della «segnalazione» di Reja, suo allenatore per 6 mesi all’Hajduk.
Dal club è anche partita una telefonata all’ex allenatore prima dell’esordio di Strinic controla Lazio, ricevendo ulteriori assicurazioni sulla capacità di concentrazione e di freddezza del croato.
Non è un caso che per ora parli solo in inglese, la lingua con cui comunica con Benitez, che segue con estrema attenzione
in ogni sua indicazione, sia sugli schemi tattici che sui comportamenti da assumere.
Parla benissimo l’inglese, lingua con al quale si relaziona a Benitez e ai compagni di squadra, ma con la stessa applicazione dimostrata in campo sta imparando anche l’italiano.