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Stadio Maradona - napolipiu.com
Niente casa del Napoli a Poggioreale, almeno per ora. Il progetto del nuovo stadio azzurro subisce una brusca frenata dopo la decisione della Zes (Zona economica speciale) di sospendere ufficialmente la conferenza dei servizi sullo studio di fattibilità. La comunicazione è arrivata ieri e rappresenta un passaggio chiave nell’iter, come ricostruisce Pasquale Tina su Repubblica Napoli.
Il responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Salvatore Puca, ha risposto alle osservazioni avanzate dal Comune durante la riunione del 18 novembre, chiarendo la natura preliminare e non decisoria della conferenza dei servizi e disponendo, di conseguenza, la sospensione del procedimento. Tradotto: al momento non sono previste ulteriori riunioni e, senza modifiche sostanziali al progetto presentato dal Napoli, tutto resterà fermo, sottolinea Pasquale Tina su Repubblica Napoli.
Le perplessità principali non riguardano soltanto il tema dei parcheggi, destinati a restare inutilizzati per gran parte della settimana, ma soprattutto il futuro del mercato Caramanico. Nel progetto preliminare, come emerge dal verbale del 18 novembre, non è stata adeguatamente considerata la presenza di circa 500 aziende attive all’interno dell’area mercatale. In gioco c’è il destino di centinaia di famiglie e di un indotto significativo, una criticità evidenziata anche dall’Associazione nazionale ambulanti, coinvolta dalla Zes nel procedimento. Al momento non esiste alcuna disponibilità concreta per il trasferimento del mercato e qualsiasi decisione dovrà necessariamente garantire tutela e attenzione ai lavoratori, riporta ancora Pasquale Tina di Repubblica Napoli.
La sospensione segna dunque uno stop deciso rispetto alle intenzioni del club azzurro, che ora dovrà scegliere se rilanciare su Poggioreale con un progetto rivisto o valutare nuove aree. Un’ipotesi già esplorata nei mesi scorsi era quella di Afragola, nei pressi della stazione ferroviaria progettata da Zaha Hadid. Nessuna riapertura, invece, sul fronte Maradona: il Napoli non ha mostrato segnali di disponibilità a investire a Fuorigrotta.
Il presidente De Laurentiis, partito ieri per Riad insieme all’ad Chiavelli per la Supercoppa Italiana, è stato netto nelle sue recenti dichiarazioni, definendo il Maradona un «semi-cesso». «Ora penso al centro sportivo, poi allo stadio», ha spiegato ai Gazzetta Awards, evidenziando il gap economico con i grandi impianti europei e citando l’esempio di San Siro. Il Comune, però, resta aperto al dialogo e procede parallelamente con il proprio progetto di ristrutturazione totale del Maradona, con l’obiettivo di candidare Fuorigrotta tra i cinque stadi italiani per Euro 2032. Palazzo San Giacomo intende rispettare l’impegno con l’Uefa presentando entro luglio 2026 un progetto definitivo con copertura economica, come riferisce Pasquale Tina su Repubblica Napoli.
Il piano prevede uno stadio da 65-70mila posti, l’eliminazione della pista d’atletica – con possibile trasferimento a Bagnoli – e la realizzazione di spazi commerciali e di un museo del Napoli, per una vera e propria “Maradona Experience” sul modello del Bernabeu di Madrid. Il finanziamento dovrebbe arrivare dalla Regione, con il presidente Fico chiamato a garantire le risorse necessarie.