Sinner apre lo champagne: non c’entra il ritorno in campo | Porta a casa un successo epocale

Sinner (lapresse) - napolipiu-3

Sinner (lapresse) - napolipiu-3

Non ha nemmeno dovuto scendere in campo, ma il traguardo che ha tagliato è da leggenda.

È l’uomo del momento, non solo per l’Italia ma per l’intero panorama tennistico mondiale. Jannik Sinner, con la sua compostezza glaciale e il talento cristallino, ha ormai conquistato il cuore di milioni di appassionati. Il suo 2024 è stato un trionfo continuo, ma anche il 2025 ha già cominciato con un passo deciso nella storia. Senza troppi proclami, senza eccessi, solo col lavoro e il silenzio.

Dal cemento australiano al rosso europeo, passando per le superfici più complicate, Sinner ha saputo imporsi come un vero e proprio riferimento. Ogni match una lezione, ogni torneo una tappa in un percorso di crescita inarrestabile. Eppure, il vero capolavoro non è solo nei trofei vinti o nei match epici, ma nella costanza. Una qualità rara quanto preziosa nel tennis moderno.

A colpire è il modo con cui l’altoatesino ha saputo coniugare forza mentale, tenuta fisica e strategia. Non è un fuoriclasse improvvisato, ma il risultato di un processo lungo e calibrato, in cui nulla è stato lasciato al caso. Gli allenamenti con Vagnozzi e Cahill, la gestione del calendario, il focus sugli Slam: tutto costruito per durare.

In questo 2025, il nome di Sinner è sinonimo di garanzia. Nessun crollo, nessuna crisi, solo tanta fame e quel senso di rivincita personale che lo rende un esempio perfetto per la nuova generazione. Ma la notizia che ha fatto vibrare la community tennistica non arriva da un campo in terra battuta, bensì… da un ritiro.

La grandezza si misura nel tempo

A scrivere l’ennesima pagina di questa favola è stato il Masters 1000 di Madrid. Non per una vittoria in campo, bensì per un’assenza: quella di Carlos Alcaraz. Il ritiro dello spagnolo ha infatti reso matematica una statistica clamorosa, che certifica definitivamente l’ingresso di Sinner nell’Olimpo del tennis.

Grazie a questo scenario, Sinner è ufficialmente certo di restare numero uno del ranking mondiale per un anno intero dal giorno in cui ci è salito per la prima volta. Un dato storico che lo colloca accanto a soli altri quattro nomi: Roger Federer, Novak Djokovic, Jimmy Connors e Lleyton Hewitt.

Sinner (LaPresse) - napolipiu
Sinner (LaPresse) – napolipiu

Il segreto di un dominio silenzioso

A rendere straordinario questo traguardo è il modo in cui è stato raggiunto. Sinner non ha costruito il suo dominio su un solo Slam o su una serie di exploit. Ha saputo resistere, consolidarsi e migliorare continuamente. Il suo regno non è fatto di fuochi d’artificio, ma di cemento armato.

Il dato è stato riportato dal giornalista Giorgio Spalluto sul suo profilo X, e in pochi minuti è diventato virale. Un risultato che pesa come un macigno nella storia dello sport italiano, ma anche in quella internazionale. Perché dominare per 365 giorni è qualcosa che va oltre il talento: richiede una perfezione che solo i grandi sanno mantenere. E allora sì, oggi Sinner può davvero aprire lo champagne. Non perché ha alzato l’ennesimo trofeo, ma perché ha inciso il proprio nome tra le leggende vere del tennis. E forse, il bello, deve ancora arrivare.