Salvatore Sica esperto di giustizia sportiva parla del caso Juve e mette in programma un possibile intervento della giustizia sportiva.
L’ex membro della Corte d’Appello Figc al Corriere dello Sport dice: “Commentiamo fatti da riflessi giornalistici. Quindi potrebbero esserci molto di più di quanto appare o magari meno“. Poi aggiunge: “Si i fatti emersi dalle intercettazioni corrispondono al vero, ed è logico credere che sia così, non c’è dubbio che la giustizia sportiva si attiverà“. La Juve fa sapere che i rilievi sui bilanci fatti da Deloitte non convincono e sottolineano che la società continuerà a collaborare e cooperare con le autorità di vigilanza. Ma al tempo stesso dovrà difendersi sul piano della giustizia ordinaria. Inoltre la Figc può far scattare un’indagine, mentre la Uefa ha già annunciato sua indagine sulla Juve sul fair play finanziario.
Juve e giustizia sportiva: cosa può succedere
Secondo il professor Sica c’è la concreta possibile che sul caso Juventus intervenga anche la giustizia sportiva: “Molti si concentrano solo sull’illecito amministrativo, ma anche ai sensi dell’articolo 4.1 del codice di giustizia sportiva quello che sta emergendo non si risolverebbe con una semplice ammenda“. Sica è uno dei massimi esperti diritto dello sport e docente ordinario di diritto privato presso l’Università di Salerno e conosce molto bene la materia, anche perché è stato componente della Corte d’Appello della Federcalcio.
- Professore, quindi la Juve, rischia penalizzazioni o addirittura la retrocessione?
“Concretamente penalizzazioni, si. Ma è difficile affermarlo con certezza ora, nessuno può spingersi a dire quale sarebbe la corretta sanzione“. - Si contesta l’illecito amministrativo.
“Sulla base dell’articolo 31 del codice sembra emergere che vi sia una rappresentazione amministrativo-contabile diversa dalla realtà effettiva“. - Si discute molto sugli accordi privati siglati dalla Juve.
“La presenza di accordi riservati all’interno della società, tra le società e altre società, tra le società e i calciatori, addirittura consacrati in accordi scritti non depositati in sede federale, hanno tutti una rilevanza molteplice. Può essere invocato l’articolo 4.1 che cita i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto“. - Il mancato deposito degli atti privati violerebbe questi principi?
“Ovviamente si. E poi in linea teorica potrebbe esserci un’aggravante”. - Quale?
“Quella dell’art. 14, comma 1, lettera C: “aver indotto altri a violare le norme e le disposizioni federali di qualsiasi rango o ad arrecare danni all’organizzazione federale”. Su questi accordi La Juve potrebbe risponde sia di responsabilità diretta sia oggettiva“. - E le plusvalenze? Possono ancora essere giudicate dai tribunali sportivi?
“Il tema è abbastanza coperto dal giudicato, ma stanno emergendo elementi nuovi che potrebbero mettere in discussione il teorema secondo cui non c’è un valore oggettivo dei calciatori“. - Cosa dobbiamo aspettarci dall’inchiesta Uefa?
“Tempestività. Ritengo che la Uefa chiederà l’acquisizione dello stesso materiale di cui dispone già la procura federale. La sanzione più grave sarebbe l’esclusione per un periodo dalle competizioni, ma c’è anche la possibilità di un blocco del mercato“. - Crede che possano essere coinvolte altre società?
“Ritengo di si“.