SIAMO SICURI CHE SINISA SIA L’UOMO GIUSTO?

Il Sergente di ferro verita’ o leggenda?

Di: Francesco Pollasto

Benitez lascerà il Napoli.

Ormai non ci sono più dubbi, il tecnico spagnolo ha detto ‘no’ alle ultime offerte di De Laurentiis.

In questi ultimi giorni il nome più gettonato è quello di Sinisa Mihajlovic, attuale tecnico della Sampdoria.

Per la stampa è l’uomo giusto, per una peculiarità che gli riconoscono a dispetto di Rafa, E’ “un uomo di carattere”, dicono, come se il carattere fosse un titolo di studio, ovvero una caratteristica rara che lo eleverebbe sopra gli altri.

Vista la nostra innata curiosità siamo andati a spulciare la breve carriera del sergente di ferro serbo.

Correva il biennio 2006/08, il ‘cazzuto’ (dicono) Sinisa svolge il ruolo di vice Mancini, per ben 730 giorni. In questo lasso di tempo non ha mai avuto al possibilità di guidare la squadra.

Passiamo al 2008: il 3 novembre Mihajlovic, sempre Sinisa, siede sulla panchina del Bologna, restandoci fino al 14 di aprile. Questo il magro bottino: 4 vittorie, 8 pareggi e 10 sconfitte.

Il 9 ottobre del 2009, l’ex calciatore della Lazio passa alla guida del Catania: sulla panchina etnea resta per 167 giorni, ottenendo 10 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte.

Il grande salto giunge nel giugno del 2010: la prima grande occasione, Sinisa viene chiamato a guidare la Fiorentina. In Toscana resta 521 giorni: 18 vittorie, 18 pareggi, 16 sconfitte. Risultato non proprio esaltante ma che gli vale la chance di guidare la Nazionale del suo paese.

Con la Serbia il condottiero Mihajlovic strappa 7 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte. Il resto è storia recente.

Dati alla mano, l’ormai famoso carattere non ha prodotto grandi risultati nel corso della sua carriera di tecnico e nonostante una stagione tra alti e bassi alla Sampdoria, in tanti lo vedono come l’uomo giusto per il dopo Benitez a Napoli.

Onestamente sembra un vero e proprio azzardo affidargli la gestione tecnica di una squadra che gioca per una delle piazze più calde al mondo. Non lo riteniamo pronto. Il post Rafa sarà particolarmente difficile, per chiunque, figuriamoci per chi non ha esperienza internazionale come Mihajlovic.

Oggi un collega scriveva:

“Benitez professionista non compreso da molti italiani, dal nostro calcio, e dalla cultura giudicante e frettolosa di cui molti di noi ne fanno parte. Io mi dissocio da quest’atteggiamento a mio parere retrogrado e minimalista.

Fa molto bene ad andar via. In paesi, culture e posti dove lo sappiano apprezzare e dove realmente la sua idea di calcio venga supportata, finanziata ed appoggiata. De Laurentiis ha in questo un grande limite, come molti di noi. Si ferma a metà senza mai arrivare in fondo alle cose”.

Se l’idea è quella di continuare ad “arrangiarsi” curando solo alcuni spazi di un orto potenzialmente immenso, allora il ‘feroce’ Sinisa Mihajlovic è l’uomo giusto.

In caso contrario, se l’intenzione del club è quella di sterzare verso una svolta epocale, allora bisognerà puntare su profili decisamente diversi.

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