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Calcio Napoli

Scontri prima di Genoa-Inter: ultrà napoletani al fianco dei genoani

GENOVA – Negli scontri scoppiati domenica pomeriggio nel quartiere di Marassi, prima della partita tra Genoa e Inter, gli ultrà genoani non erano soli. A supportarli nel tentativo di affrontare i tifosi nerazzurri – scontro poi impedito dalle forze dell’ordine – c’erano anche decine di tifosi napoletani. È quanto emerge dalle indagini condotte dalla Digos e raccontato da Massimiliano Salvo su Repubblica Genova.

I tafferugli hanno assunto sempre più la forma di un vero e proprio blitz, trasformando l’area attorno allo stadio in uno scenario di guerriglia urbana: mezzi incendiati, bombe carta, fumogeni, una pioggia di bottiglie e oggetti metallici. Il bilancio è pesante, con 15 agenti feriti. Gli investigatori, dopo aver informato la Procura, stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza e quelle raccolte dalla Polizia scientifica per ricostruire nel dettaglio la dinamica degli scontri, come riferisce ancora Massimiliano Salvo sulle colonne di Repubblica Genova.

Alcuni elementi hanno subito attirato l’attenzione degli inquirenti, a partire da diversi mezzi presenti nella zona prima della partita e scomparsi immediatamente dopo. L’ipotesi è che fossero già diretti verso la Campania o comunque verso le città di provenienza dei tifosi del Napoli. Le indagini, infatti, procedono in coordinamento con la Digos della Questura di Napoli: nella zona degli scontri sono state sequestrate quattro mazze e alcune insegne riconducibili alla tifoseria partenopea, come riporta Massimiliano Salvo su Repubblica Genova.

Gravi anche i danni materiali. In via Monnet, a seguito del lancio di fumogeni e petardi, una moto è stata completamente distrutta, mentre un’automobile e un furgone hanno riportato danni ingenti. Altre due vetture hanno avuto i vetri infranti, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente. Per questo l’Urp della Questura ha attivato un servizio dedicato ai cittadini che hanno subito danni o intimidazioni, accompagnandoli nelle procedure di denuncia.

Gli scontri sono iniziati intorno alle 17, dopo l’arrivo alla stazione di Genova Principe di circa 120 ultrà interisti, su un totale di 900 tifosi ospiti. Scortati con navette verso lo stadio, mentre scendevano dai bus un gruppo di ultrà – per lo più genoani, molti con il volto coperto – si è concentrato in piazza Romagnosi, iniziando a lanciare fumogeni verso lo sbarramento di polizia e carabinieri.

Secondo la ricostruzione, il gruppo era composto da circa 300 tifosi del Genoa e del Napoli, che hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine lanciando petardi, bottiglie di vetro, razzi, oggetti metallici e persino insegne stradali. Non c’è stato alcun contatto diretto con i tifosi dell’Inter: gli ultrà di casa sono stati respinti con lacrimogeni e cariche e successivamente bloccati anche quando hanno tentato di raggiungere il settore ospiti passando da via Canevari e via Monnet, all’altezza del monumento dedicato a Vincenzo Spagnolo, come ricostruisce Massimiliano Salvo su Repubblica Genova.

Le scorte alle navette degli ospiti, temporaneamente sospese durante i momenti più critici, sono poi riprese senza ulteriori incidenti e tutti i tifosi interisti sono entrati allo stadio prima del calcio d’inizio. Intanto si è allungato il bilancio degli agenti feriti: quattro poliziotti, due del Reparto Mobile di Torino e due di quello di Genova, sono finiti al pronto soccorso, mentre altri undici hanno ricevuto cure mediche a fine servizio. Le prognosi vanno dai 3 ai 20 giorni, con contusioni, distorsioni, escoriazioni, traumi acustici e una spalla lussata per l’agente più grave.

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redazione