Repubblica torna a far luce sullo scandalo di calcio scommesse che avrebbe coinvolto trentagiocatori di Serie A oltre a Fagioli.
Il calcio italiano è in tumulto a causa del vasto scandalo di calcio scommesse, come riportato dal quotidiano Repubblica. Nicolò Fagioli è emerso come uno dei protagonisti di questa vicenda. Si stima che Fagioli abbia scommesso oltre un milione di euro in pochi mesi, coinvolgendo anche altri suoi colleghi calciatori per ampliare la rete di scommesse illecite.
Non solo Fagioli, ma anche calciatori di spicco come Zaniolo e Tonali sono stati coinvolti nel caso scommesse. La polizia sta indagando sulle conversazioni via chat di Fagioli con almeno una decina di altri calciatori, alcuni dei quali militano nella Serie A. Al momento, sembra che circa trenta giocatori potrebbero essere implicati nell’indagine.
“Nicolò Fagioli aveva giocato più di un milione di euro nel giro di pochi mesi. Anche per questo, per la sua esposizione con gli allibratori, aveva cominciato a tirare dentro suoi amici calciatori”. Poi ancora: “Zaniolo e Tonali non sono però i soli con cui il giocatore juventino aveva contatti: la Polizia sta lavorando sulle chat con un’altra decina di colleghi, alcuni di Serie A (c’è un compagno di squadra di Fagioli, pressoché suo coetaneo, nessun altro della Nazionale A) ma non dovrebbero esserci atti ufficiali nei prossimi dieci giorni”.
Le indagini si stanno concentrando sui server dei siti di scommesse illegali e sulle transazioni degli scommettitori. L’accelerazione delle indagini è stata causata dalle rivelazioni di Fabrizio Corona, noto personaggio pubblico, che ha citato i nomi di Tonali e Zaniolo. Gli investigatori, temendo la distruzione delle prove, hanno eseguito perquisizioni presso i due giocatori durante il loro ritiro a Coverciano, sequestrando telefoni e tablet per analizzarne i contenuti in dettaglio.
“Anche perché qualcosa — tra gli investigatori c’è chi si dice convinto che non saranno meno di trenta i giocatori alla fine coinvolti — potrebbe arrivare proprio dai server dei siti paralleli. E dalle transazioni degli allibratori. I tempi che la Polizia si era data per esaminare i documenti erano più lunghi ma hanno dovuto accelerare, perquisendo Tonali e Zaniolo, dopo che Fabrizio Corona ha fatto i nomi dei due azzurri: per paura che potessero essere cancellate le prove, gli investigatori hanno dovuto presentarsi al ritiro di Coverciano per acquisire i telefoni e i tablet dei due, che ora verranno battuti al setaccio dai consulenti della Procura di Torino”.