Le IntervisteTutto Napoli

Sarri: “Abbiamo giocato un campionato straordinario e il pubblico è stato stupendo tutto l’anno. Futuro? Sono perplesso, non so se questo gruppo resterà e poi devo parlare con la mia famiglia!”

Maurizio Sarri al termine della vittoria contro il Crotone è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare del campionato fatto e del suo futuro incerto:

“Dopo aver parlato con De Laurentiis ho dormito? No, io ho fatto l’allenamento subito dopo, non so se mi è venuto bene o male ma ci ho provato. Con quale spirito? Io quando entro in campo solitamente sono inferocito, penso di aver fatto un allenamento da inferocito come faccio di solito”

Saluto allo stadio un addio o un arrivederci?

“Io mi devo scollegare dal mio cervello e leggere il linguaggio del corpo?! Nemmeno Marzullo chiedeva cose del genere! Il pubblico a Napoli è stato stupendo tutto l’anno, ed anche oggi in 50mila ci hanno tributato per un punteggio record ma senza vittoria. Da quando ci sono i tre punti, chi ha superato 90 punti ha sempre vinto. La squadra ha fatto un campionato straordinario, ha fatto per tre anni consecutivi il record di punti del club, andando sempre in crescita. Sono arrivato e la squadra aveva fatto -24 dalla prima, ora siamo a -4. Non siamo arrivati a nessuna meta, ma il viaggio è stato fantastico! Devo ringraziare il pubblico, al di là di allenare almeno il prossimo anno, un posto nel mio cuore ce l’avranno sempre”

Cosa non è chiaro dopo l’incontro col presidente?

“Il campionato è finito da 20 minuti, la verità è come dice Insigne che nemmeno io so cosa farò. Dopo la partita di Firenze quando ci siamo resi conto che non avremo vinto il campionato, ci siamo posti questo nuovo obiettivo del record. Ora ho fame ed andrò a mangiare, poi domani parlerò con la mia famiglia prima di tutto, quello che riteniamo più giusto in questo momento. Il presidente ha bisogno di una risposta velocemente, siamo a fine stagione e deve programmare, capisco che abbia bisogno di una risposta”

C’è un fretta di andare a provare a vincere in Italia o altrove o impostare un lavoro biennale?

“Dipende da quello che si intende per vincere, se per vincere si intende finire sull’albo d’oro non l’abbiamo fatto, se invece si intende entrare nel cuore della gente allora l’abbiamo fatto, e dà soddisfazione. L’unica mia perplessità è che nella vita tutto finisce, e la verità è che a volte è meglio far finire le storie fino a quando sono belle”

Situazione complicata?

“E’ vero, non è che si può dire andiamo avanti e riproviamo con questo gruppo perchè non so se questo gruppo potrà rimanere tutto insieme, alcuni hanno clausola e richieste da squadre top nel mondo, non so se la società riuscirà a tenere tutto questo gruppo”

Via dall’Italia?

“Non penso che potrei andare in un’altra squadra italiana immediatamente, il ricordo di Napoli sarebbe troppo forte”.

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