Il Sapone e lo stereotipo sulla mancanza di igiene dei napoletani

Napoli usa il sapone, Voi con il sapone non vi siete mai lavati. Dalle epidemie ai rifiuti ecco come si è formato lo stereotipo sulla mancanza di igiene dei napoletani.

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«Voi con il sapone non vi siete mai lavati, Napoli usa il Sapone, colera…» Ad ogni partita degli azzurri di Ancelotti ci tocca ascoltare questo adagio da curva dedicato ai napoletani. Ma perchè esiste lo stereotipo sulla mancanza di igiene dei napoletani?

LE EPIDEMIE

L’Europa Meridionale è stata funestata da feroci e virulente epidemie la cui diffusione è stata agevolata, per quanto riguarda le città costiere, dalla loro particolare morfologia urbana consistente in un nucleo centrale reticolare fatto da vicoli stretti e angusti, sovente sovrappopolati, e a stretto contatto con i porti, quindi aperti alla circolazione di merci e uomini così come di miasmi, vibrioni e batteri.

In fasi diverse della Storia peste, tisi e colera hanno influito sulla demografia di Atene, Napoli, Marsiglia, Genova e Barcellona solo per citare alcune città maggiori.

Nel corso dei secoli sono stati realizzati progetti di trasformazione e bonifica che ne hanno cambiato il volto urbano e le condizioni igieniche. Napoli, da questo punto di vista, ha avuto un suo percorso peculiare.

IL SAPONE A NAPOLI

In primo luogo il sapone esiste a Napoli dal 1400. I toscani richiedevano il sapone napoletano. Il capoluogo campano è stata una delle prime metropoli a portare l’acqua nel centro cittadino. Senza andare troppo a ritroso basti pensare che già nel XV secolo erano attivi acquedotti che confluivano acqua nelle decine di fontane pubbliche divenute elementi caratteristici del paesaggio urbano, così come la gran parte degli stabili era fornito di pozzi autonomi.

L’IGIENE DEI NAPOLETANI

La popolazione napoletana, proprio a causa delle epidemie, nel corso degli anni, ha sviluppato un’ossessiva attenzione all’igiene, creando una varietà di sapone: “il sapone Napoletano” che divenne più famoso di quello di Aleppo o di Marsiglia.

Negli ultimi decenni, un’attenzione parossistica per l’igiene e l’aspetto personale con conseguente diffusione capillare di barber shop, centri estetici, negozi di intimo e di prodotti per l’igiene personale.

L’EMERGENZA RIFIUTI E IL PREGIUDIZIO

D’altra parte, quando la situazione dell’igiene dello spazio pubblico ha raggiunto livelli intollerabili la risposta popolare è stata netta. Le rivolte accadute durante la crisi dei rifiuti del 2008 sono scoppiate contro l’insostenibilità della convivenza con cumuli di rifiuti.

Da allora è stata sorprendente l’adesione al sistema di raccolta differenziata dell’immondizia soprattutto in quei quartieri popolari generalmente considerati «sporchi» come la moderna Scampia o gli antichi Quartieri Spagnoli.

Dunque, anche il pregiudizio sull’igiene dei napoletani è basato su una rappresentazione (neo) pittoresca e semplicistica.

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