Arrigo Sacchi commenta la corsa scudetto in serie A: “Il Napoli deve superare l’handicap dell’ambiente non abituato a vincere”.
Il Napoli arriva alla sosta da capolista in Championse in serie A. Gli azzurri vantano un più 8 sulla seconda, più 5 rispetto a un anno fa, più 1 sulla Juventus di Conte che, nel 2014, stabilì il record assoluto con 102. Undici successi di fila, suggellati dal 3-2 all’Udinese. Il miglior attacco e la terza miglior difesa. La sosta servirà a mettere benzina nel motore per gli uomini di Spalletti. In molti si interrogano su quale Napoli troveremo il 4 gennaio contro l’Inter, a questa domanda ha risposto anche l’ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi:
“Una simile sosta in mezzo alla stagione non c’è mai stata nella storia del calcio. Per esperienza diretta posso dire che chi partecipa al Mondiale alla fine è spremuto come un limone: gli ci vorrebbe molto tempo per recuperare, perché in partite di tanta importanza tutti danno l’anima e i muscoli si spolpano. Chi può avvantaggiarsi da questa sosta? Di sicuro il Napoli e il Milan, e spiego subito il perché. Sono le squadre più generose, quelle che praticano il calcio più europeo, corrono tantissimo e quindi spendono tantissime energie.
Il Napoli, nelle ultime sfide, l’ho visto meno brillante del solito. Contro l’Udinese ha segnato tre gol, poi ha calato il ritmo e ne ha subiti due in pochi minuti. Questo dev’essere un segnale da cogliere, e sicuramente Spalletti, che è un allenatore abile, non si lascerà sfuggire l’occasione”. Così Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport ha analizzato la lotta al vertice in Serie A e le possibili conseguenze che la lunga sosta per i Mondiali potrebbe avere sul campionato”.
Sacchi: il Napoli non è abituato a vincere
Sacchi ha poi aggiunto: “Il Napoli è stato il più forte, ha incantato in Italia e in Europa, però nel calcio non si deve mai dimenticare l’aspetto sociologico: l’ambiente non è abituato a vincere, quindi se vogliono raggiungere il grande traguardo dello scudetto hanno l’obbligo di superare anche questo handicap. È una squadra, quella di Spalletti, che non ha una grande esperienza e anche questo potrebbe risultare determinante. L’importante è che il gruppo dei giocatori sia maturo, affidabile e disponibile: adesso è il momento di mettere benzina nelle gambe, di dimostrare la propria professionalità e l’attaccamento al proprio lavoro. Guai se qualcuno credesse di essere arrivato in porto”.
Le parole dell’ex ct della nazionale sono l’immagine emblematica di come è visto il Napoli fuori dal nostro contesto. Anni di dominio dell’asse Milano-Torino hanno prodotto una sorta di monopolio che non puù essere interrotto. A Napoli abbiamo vinto scudetti e coppe Europee e l’ambiante ha sempre reagito alla grande. Non riusciamo a comprendere ancora cosa significhi “non è abituato a vincere”? ci si può abituare a vincere o a perdere? a questo punto ci torna in mente una famosissima frase dei Trettré.