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Calcio Napoli

Repubblica: “Vertice sul futuro a Ischia Alla festa di De Laurentiis l’ospite d’onore è Conte”

Come in certe relazioni che arrivano al culmine e poi si fermano per «una pausa di riflessione», così appare oggi il rapporto tra Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis. Nonostante l’happy ending dello scudetto, le divergenze esplose negli ultimi quattro mesi e mezzo non sembrano del tutto sopite. La sensazione è quella di un equilibrio delicato, dove la fiducia pesa più del feeling.

«Con il presidente ho un ottimo rapporto, ci siamo conosciuti meglio quest’anno. Siamo entrambi vincenti, magari in modo diverso…», ha dichiarato Conte a fine partita. Parole misurate, più ermetiche che distensive. Ben più disinvolto invece De Laurentiis, che – come ricorda Marco Azzi su la Repubblica – Napoli – ha seguito il suo copione: stile da cinepanettone anche nei rapporti con gli allenatori. «Mai dire mai. Se uno vuole mettersi a disposizione, come ha fatto Conte, allora ben venga. Napoli merita rispetto e ambizioni da Champions».
Una notte divisa in due

Venerdì notte, al Maradona, un abbraccio in campo tra i due. Cordiale, sì, ma non certo spontaneo. Conte, provato dalla tensione, ha lasciato subito lo stadio, mentre il resto della squadra ha festeggiato con balli e torta tricolore. Il tecnico si è concesso un momento privato: un selfie celebrativo alle Rampe Brancaccio, sotto un murale dedicato al terzo scudetto con una frase che sembra scritta per lui: «Ti ho sognato tutte le notti». Lo ha pubblicato su Instagram, ricevendo una valanga di like dai tifosi che sperano resti.

Nel frattempo, la scena mediatica l’ha riconquistata De Laurentiis: intervento alla radio ufficiale, compleanno festeggiato con 76 candeline e messaggi chiari. «Siamo affamati, vogliamo restare in alto. La Champions? Ci saranno investimenti su centro sportivo e stadio. Martedì l’udienza privata dal Papa sarà un altro momento speciale», ha detto.
Un contratto, due visioni

Il presidente è tornato sul futuro di Conte con parole rassicuranti: «Ha un contratto di tre anni. È un uomo straordinario. Probabilmente stamattina sarà andato a pregare per il piccolo Daniele, un gesto che mi ha riempito il cuore».

Ma la verità si scriverà oggi. Dopo una cena elegante a Forio, sull’isola d’Ischia, i due si incontreranno faccia a faccia. Un aliscafo ha colmato le 13 miglia marine di distanza tra loro, ma resta da colmare quella più profonda: quella delle intenzioni.
Le ragioni della frattura

Come sottolinea ancora Azzi su la Repubblica, la fiducia di Conte si è incrinata durante il mercato invernale: il mancato acquisto di un difensore e, soprattutto, la non sostituzione di Kvaratskhelia dopo la sua cessione, sono stati due colpi bassi. Una gestione che ha quasi compromesso la corsa scudetto.

Ora Conte vuole chiarezza. Deve capire se quegli errori sono stati occasionali o strategici. Se si è trattato di sviste isolate, si può ancora proseguire. Se invece sono il segnale di un abbassamento dell’ambizione, la storia potrebbe finire qui.

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redazione