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NAPOLI – Altro che giorno di riposo. Per lasciarsi alle spalle una caduta, il modo migliore è risalire subito in bicicletta. Così, all’indomani della sconfitta di Udine, si sono riaperti contro ogni previsione i cancelli del Training Center di Castel Volturno. Allenamento e confronto sereno, perché il calendario non concede tregua e dietro l’angolo c’è già la semifinale di Supercoppa Italiana contro il Milan a Riad. A raccontarlo è Marco Azzi su Repubblica Napoli.
La stanchezza si fa sentire, inevitabilmente, dopo sette partite giocate in appena 24 giorni. E pesa anche la delusione per il ko alla Bluenergy Arena, che ha confermato una tendenza ormai evidente: l’idiosincrasia stagionale del Napoli di Antonio Conte per le gare in trasferta. Le sconfitte lontano dal Maradona sono salite a sette, quattro in campionato e tre in Champions League, un dato che stride con la lunghissima imbattibilità interna, oltre un anno, come sottolinea ancora Marco Azzi sulle colonne di Repubblica Napoli.
Il Napoli, insomma, mostra due volti. E quello esterno non è all’altezza delle ambizioni di una squadra chiamata a difendere lo scudetto e a confermarsi anche in Europa. Conte può appellarsi a una giustificazione forte: l’emergenza continua. Mai avuto l’organico al completo e privato a lungo di tre top player come De Bruyne, Anguissa e Lukaku, rimasti in infermeria per mesi. Big Rom è fermo da agosto e sarà convocato per la prima volta proprio per il viaggio in Arabia, mentre per i due centrocampisti il rientro è rinviato al 2026, come evidenziato da Marco Azzi su Repubblica Napoli.
E non è finita. Anche Meret e Gilmour sono alle prese con lunghi percorsi di recupero, mentre Spinazzola, Lobotka e Gutierrez sono appena rientrati in gruppo e hanno bisogno di tempo per ritrovare condizione e ritmo. I nove acquisti del mercato estivo hanno permesso finora di limitare i danni, ma nelle intenzioni di Conte e di Aurelio De Laurentiis avrebbero dovuto garantire un salto di qualità più netto.
Ridurre tutto alla sola emergenza, però, sarebbe semplicistico. Conte lo sa bene e dopo il ko di Udine ha puntato il dito sulla mancanza di equilibrio della squadra, troppo spesso in bilico tra exploit e cadute improvvise. I pareggi stagionali sono appena due, mentre le sette sconfitte raccontano anche l’incapacità dei campioni d’Italia di limitare i danni nelle giornate storte. È accaduto di nuovo in Friuli, dove stanchezza e assenze avrebbero suggerito maggiore prudenza. Invece il Napoli ha accettato una battaglia a campo aperto e, dopo l’intervallo, si è ritrovato senza benzina, come analizza Marco Azzi su Repubblica Napoli.
“Se non puoi vincere, non devi perdere”, recita un vecchio adagio del calcio che il Napoli sembra aver dimenticato. Mancanza di umiltà e soprattutto di personalità, lacune che potranno essere attenuate solo con il ritorno dei leader. Sul volo per l’Arabia è pronto a salire Lukaku, destinato inizialmente alla panchina contro il Milan. La stagione è lunga, ma per invertire la rotta Conte ha bisogno dei suoi pretoriani.