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La maledizione della Nazionale colpisce ancora: Pepe lascia il ritiro della Spagna per un affaticamento al polpaccio destro. Il portiere oggi in città per cominciare subito le terapie: dopo la sosta due sfide la con Juve.
Di: Fabio Mandarini CdS
Pepe Reina dice stop. Anzi adios: l’affaticamento al polpaccio destro accusato martedì in allenamento lo ha costretto a saltare anche la seduta di ieri, e così dopo ulteriori e più approfonditi controlli lo staff medico della Nazionale spagnola ha deciso di fermarlo, liberandolo così dai due impegni ravvicinati con Israele e Francia in amichevole.
Reina rientrerà oggi in città per cominciare le terapie in sede. Un ciclo fondamentale, considerando che dopo la sosta sono in agenda due cruciali Napoli-Juve in serie: il 2 aprile in campionato e il 5 aprile in Coppa Italia.
Stando alla relazione inviata martedì dal dottor Cota ai colleghi azzurri, comunque, non dovrebbe essere nulla di preoccupante, ma il sipario sui dubbi e sulle ansie del popolo azzurro calerà soltanto nei prossimi giorni.
LA MALEDIZIONE. In attesa di sciogliere definitivamente la prognosi di Reina, comunque, non può sfuggire una storia. Una brutta storia: la maledizione delle Nazionali ha colpito ancora. Non c’è verso: il rapporto tra il Napoli, le varie selezioni, gli impegni internazionali e le soste non riesce proprio a diventare sereno. Lo dicono i numeri e le statistiche. La storia recente: da quando Sarri è l’allenatore della squadra, infatti, i casi di infortunio certificati sull’asse Nazionali-club azzurro sono otto.
Che jella. Alcuni tremendi, tipo quello di Milik, e altri poco più che fastidiosi. Però comunque fastidi.
LA LISTA. Quello di Reina, dicevamo, è l’ottavo e ultimo problema della lista, mentre il primo risale a ottobre 2015 con protagonista Insigne (all’epoca ci fu anche una certa tensione con Conte, dopo la decisione di rientrare a Napoli).
Un mese dopo, invece, furono Mertens e Gabbiadini a finire ko, mentre a inaugurare la stagione in corso ci ha pensato Chiriches.
A settembre 2016. Anno disgraziato, il precedente: basta chiedere a Milik, incappato in un crack a ottobre di cui ancora paga le conseguenze in termini di condizione e panchine (nel bel mezzo di Polonia-Danimarca).
A novembre, invece, fu ancora Gabbiadini a rientrare in sede da Coverciano per un fastidio muscolare. Il medesimo accusato da Ghoulam, che però restò in Algeria