Questa non possiamo proprio accettarla: mandato via a calci da Napoli | ADL annulla il contratto

Aurelio-De-Laurentiis (stylo) - napolipiu

Aurelio-De-Laurentiis (stylo) - napolipiu

Il Napoli celebra il suo quarto scudetto, ma dietro le quinte esplode una polemica che nessuno si aspettava.

Il Napoli è di nuovo campione d’Italia. Il quarto scudetto della sua storia arriva al termine di una stagione impeccabile, vissuta sempre in testa e culminata con la matematica certezza del titolo tra le lacrime e i fuochi d’artificio di un’intera città. I tifosi hanno invaso le strade, gli spalti del Maradona si sono trasformati in un mare azzurro, e i festeggiamenti sono proseguiti ben oltre il fischio finale.

Una vittoria attesa, voluta, costruita con pazienza. Dopo gli addii eccellenti e una rivoluzione tecnica che in pochi avrebbero creduto vincente, il Napoli ha trovato una nuova identità. Merito di un gruppo solido, di uno spogliatoio coeso e di un allenatore che ha saputo gestire la pressione e riscrivere le gerarchie. Un nome su tutti: Antonio Conte.

Sì, proprio lui. L’ex capitano e tecnico della Juventus, oggi idolo delle folle partenopee. Una figura divisiva, ma anche vincente. Il suo arrivo a Napoli era stato accolto con scetticismo da parte di una tifoseria storicamente distante dal suo passato juventino. Eppure, giornata dopo giornata, Conte ha saputo conquistare anche i più scettici. Tattica, disciplina e mentalità: tre ingredienti che hanno trasformato la squadra in una macchina quasi perfetta.

Ma non è stato solo il tecnico a lasciare il segno. Dietro questa macchina vincente c’è anche una mente organizzativa precisa e strategica: Giovanni Manna, il direttore sportivo. In pochi mesi, Manna ha rivoluzionato l’organico, portando a Napoli giocatori funzionali e all’altezza. Una figura silenziosa, ma determinante. Anche lui, come Conte, con un passato che oggi fa discutere.

Le radici bianconere che fanno tremare Napoli

Giovanni Manna, infatti, non è estraneo al mondo Juventus. Anzi, è lì che ha costruito gran parte del suo percorso professionale. Prima responsabile della Primavera, poi direttore sportivo della Next Gen, infine promosso al ruolo di Head of the first team. La sua uscita dalla Juventus, un anno fa, aveva sorpreso molti, ma a Napoli ha trovato la sua consacrazione.

Eppure, durante la festa scudetto, è bastato un dettaglio per far riesplodere le polemiche. Manna si è mostrato tra i calciatori, sorridente, in maniche corte. Fin qui nulla di strano. Ma in una foto circolata online, sul suo braccio sinistro si intravede un tatuaggio che ha immediatamente acceso il dibattito. Un simbolo che non è passato inosservato, specialmente agli occhi dei tifosi più attenti.

conte (ilbianconero.com) - napolipiu
conte (ilbianconero.com) – napolipiu

Un tatuaggio che cambia tutto?

Secondo molti, quel tatuaggio non sarebbe altro che il logo dei “Drughi”, il famigerato gruppo ultras juventino ispirato a Arancia Meccanica. Il disegno è inequivocabile: un cappello bombetta, un occhio cerchiato e uno stile grafico che non lascia spazio a dubbi. Un semplice omaggio cinematografico? Difficile crederlo, soprattutto considerando il passato e — forse — le simpatie calcistiche di Manna.

Il caso è scoppiato in poche ore. Tra le richieste di spiegazioni e la delusione di parte della tifoseria, la società si è trincerata nel silenzio. Ma secondo alcune indiscrezioni, De Laurentiis sarebbe furioso. Non tanto per il tatuaggio in sé, quanto per ciò che rappresenta e per il tempismo con cui è emerso. E mentre il Napoli festeggia il suo quarto tricolore, qualcuno rischia seriamente di essere mandato via a calci.