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«Questo non può essere il Napoli. Questa non può essere una squadra di Conte».
Con queste parole, Pasquale Salvione su Corriere dello Sport sintetizza la notte più buia della stagione azzurra. La seconda sconfitta consecutiva, la quarta esterna di fila, l’ottava partita senza mantenere la porta inviolata: sedici gol subiti, una squadra che ha perso se stessa. Numeri che fotografano la crisi più profonda da oltre un anno.
La disfatta di Eindhoven non è soltanto una brutta pagina di Champions: è il simbolo di un Napoli che ha smarrito solidità, convinzione e concretezza, tre caratteristiche che da sempre contraddistinguono le squadre di Antonio Conte. «In Olanda non ha funzionato nulla», scrive ancora Salvione per Corriere dello Sport. La difesa è crollata — Buongiorno e Beukema in evidente difficoltà, Di Lorenzo irriconoscibile — mentre il centrocampo è rimasto impalpabile: De Bruyne spento, Anguissa inconsistente, Gilmour disastroso. In avanti, Lucca è partito con vivacità ma ha chiuso con un’espulsione evitabile. L’unico a salvarsi è McTominay, autore dei due gol azzurri.
Come evidenzia Corriere dello Sport, la resa psicologica nella mezz’ora finale è ciò che più ha fatto male ai tifosi: «Si può anche perdere, ma non è accettabile sciogliersi così». Le scuse alla curva ospite del Philips Stadion sono state l’unico gesto da squadra in una serata da dimenticare.
Eppure, secondo Pasquale Salvione su Corriere dello Sport, Conte resta l’uomo giusto per ritrovare il bandolo della matassa. «Non è solo una questione tattica, ma di atteggiamento, di carattere, di cazzimma». Servirà una scossa immediata, perché il calendario non aspetta: tre partite in sette giorni, a partire dallo scontro diretto di sabato al Maradona contro l’Inter di Chivu, reduce da sette vittorie consecutive tra campionato e coppa.
L’anno scorso fu proprio la sfida contro l’Inter a riaccendere il Napoli, in una notte raccontata nel film tricolore con la celebre frase di Conte: «Loro pensano di essere più forti, ma non questa sera, non davanti alla nostra gente». Stavolta, però, la situazione è ben diversa: il tecnico dovrà ancora rinunciare a Lobotka e spera di recuperare Hojlund e Rrahmani per ritrovare equilibrio e fiducia.
Come conclude Pasquale Salvione per Corriere dello Sport, l’incubo di Eindhoven deve essere archiviato in fretta: «Se il Napoli vuole restare in pista a ballare, deve cambiare disco».