Dallo show post Real, al silenzio stampa. E’ il caso di dire che il ‘tutti zitti’ è arrivato in leggero ritardo…
Spesso abbiamo ‘denunciato’ la carta stampata nordica, e qualche giornalista nostrano, di remare troppo contro. Quell’imparzialità sotto agli occhi di tutti, che tira fuori il classico ‘due pesi-due misure”. Il tutto troppo fondato, purtroppo… Tante cose inventate, o ingigantite, utili per destabilizzare un ambiente spesso sereno. Oggi come non mai, il Napoli ha bisogno di qualche spina, per rompere l’armonia che dura, ormai, da troppo tempo. Questa volta, il giornalismo pilotato, quello che tante volte ha sparlato di Napoli in maniera del tutto gratuita, e gli opinionisti napoletani, quelli che scotti di un mancato ruolo societario, non centrano nulla. Questa volta, l’artefice di tutto è proprio lui: Aurelio De Laurentiis.
Ne abbiamo sentite tante dal patron azzurro. L’elenco è piuttosto lungo, ma giusto per citare qualche saggio aureliano “Lo scudetto è per provinciali” o ancora “preferisco provare i giovani a discapito di qualche vittoria” (più o meno era questa una delle chicche post Real). La critica alla squadra e a Sarri è del tutto fuori luogo. Ce ne siamo accorti tutti. Da quelli di Mediaset Premium, apparsi increduli di fronte a certe dichiarazioni, agli stessi difensori storici del patron (tifosi e giornalisti). E se ne sono accorti anche i calciatori, anche se a preoccupare di più sono eventuali scompigli tra squadra e società. Ma spero facciano leva sul professionismo di cui sono dotati e, come si dice a Napoli, “mettimmece na pret a copp”
Nel post partita contro il Real Madrid, si è detto davvero di tutto, per giunta in pubblica piazza. Le critiche a Sarri, a qualche giovane, alla squadra, a qualche senatore. Tutto dal Vangelo (discutibile) secondo Aurelio De Laurentiis. E’ il padrone e, forse, può fare e dire tutto. Ma un padrone deve pure prestare attenzione alle conseguenze. A Premium qualcuno ha sorriso, anche perchè i pensieri del patron sembravano pure confusi per certi versi. Non tutto filava liscio nel discorso. Si passava da un argomento all’altro, e simpatiche erano le espressioni dei presenti nel salotto in questione. Da quel momento c’è stata la risposta di Sarri “l’allenatore sono io, e decido io. Se ha qualcosa da dire, me lo dica pure, ma in privato”. Ma non è restato ad ascoltare nemmeno Pepe Reina “Diciotto partite senza sconfitta, nessuno ha parlato. E’ bastato perdere contro il Real Madrid per farlo…”
Ovvio che i giornalisti non aspettavano altro. Fa parte del mestiere, per giunta con la ragione dalla loro parte e senza nemmeno inventarsi nulla, tanto il materiale offerto dal patron, era più che sufficiente. Pensate che dalla faziosità delle dichiarazioni, è toccato a Sandro Sabatini difendere il Napoli, Sarri, e i calciatori. Lo stesso hanno fatto Arrigo Sacchi e Luca Toni. Il patron è così. Il ruolo di primadonna gli garba molto. E quando scopre che i riflettori illuminano ovunque fuorchè la propria poltrona, è più forte di lui, esce allo scoperto anche se argomenti veri e propri non ne ha. Oggi la ciliegina sulla torta: il silenzio stampa. E meno male che domani c’è il campionato: Chievo-Napoli. Vincere per voltare pagina.