Le Interviste

Pizzul: “Insigne come Totti e Del Piero. Il fantasista del Napoli ha una qualità che in pochi hanno. Vi spiego”

Insigne come Totti e Del Piero, Bruno Pizzul elogia il fantasista del Napoli e mette in evidenza le qualità del calciatore

“Insigne come Totti e Del Piero, ma troppo a lungo etichettato come promessa. Mancini ha il merito di aver puntato sui giovani. Vacciniamoci tutti e facciamo terminare la pandemia”

Queste le parole di Bruno Pizzul ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio:

Insigne è un pilastro sia per il Napoli che per la Nazionale di Roberto Mancini, il quale non rinuncerà mai al napoletano. Oltre che un grande valore tecnico, Insigne ha la capacità di compattare l’ambiente e creare un gruppo di amici. È un valore aggiunto, il suo esempio è contagioso.
Insigne è uno di quei calciatori che sembra divertirsi e voler far divertire i suoi compagni. Il suo tiro a giro è un qualcosa di assolutamente straordinario. Può ripercorrere le orme di Totti e Del Piero nell’europeo del 2000, ma lo sta facendo anche con la sua squadra di club. Lo abbiamo accompagnato fin troppo con l’etichetta di “speranza”, ad oggi è diventato realtà, e le sue prestazioni lo dimostrano”.

Nuovo ciclo per la Nazionale?

“Con questi giovani, indubbiamente. Abbiamo in mano le carte per poter costruire un grande futuro. Negli scorsi anni abbiamo avuto difficoltà nel cambio generazionale, abbiamo stentato nel portare i ragazzi dell’Under 21 in Nazionale maggiore perché mancavano talenti.
Oggi c’è questa fioritura, e Mancini è stato bravo ad aprire subito le porte a questi ragazzi, come successo con Zaniolo, convocato prima di fare l’esordio in Serie A. Fu una grande intuizione di Roberto, che da grande ex calciatore quale è stato, ha sempre stimato i talenti come quello di Nicolò.

Poi il romanista è stato bravo a confermare l’intuizione del commissario tecnico, anche se, purtroppo, gli infortuni lo hanno fermato. In ogni caso, sarà un futuro campione.
Immobile? Lecito sperare faccia una competizione nel segno dell’annata scorsa. Ci sono dei momenti magici e altri stregati per gli attaccanti. Quando ha vinto la scarpa d’oro, gli bastava sfiorare la palla per segnare. Oggi, invece, pare ci sia una maledizione”.

La situazione stadi deserti e l’incidenza di Covid

L’incidenza nei singoli giocatori è tale da costringerci a guardare ogni avversario con molta circospezione, siamo ancora in piena pandemia e Mancini, ad esempio, sta chiedendo di allargare il numero di giocatori da portare ad Euro2021 fino a 25, proprio perché c’è bisogno di stare attenti con questo virus.

Scudetto? Solo l’Inter può perderlo, ma nel calcio mai dire mai.

Vaccino? Io l’ho fatto ed invito tutti a farlo, perché è l’unica strada che abbiamo per uscire da questa pandemia”.

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