Incocciati: “Se Kvaratskhelia avesse un procuratore migliore guadagnerebbe di più. Raspadori? A Napoli sta soffrendo”

L’ex calciatore si è soffermato sulle performane dei due attaccanti del Napoli, Kvaratskhelia e Raspadori.

Giuseppe Incocciati, opinionista di Mediaset ed ex calciatore di Napoli e Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni significative durante la trasmissione 1 Football Club su 1 Station Radio, ponendo l’accento sulle performance di due attaccanti della squadra di Conte: Khvicha Kvaratskhelia e Giacomo Raspadori.

Kvaratskhelia e il ruolo dell’agente

Incocciati ha evidenziato l’importanza di avere un procuratore competente nel calcio moderno, paragonando la situazione attuale del giocatore del Napoli a quella di altri campioni e menzionando la gestione delle retribuzioni nel Milan di Capello e Riviera. Ecco le sue parole:

“Avere un procuratore bravo significa assicurarsi somme con grandi benefici. Forse, se avesse un procuratore migliore guadagnerebbe di più. Su questo sicuramente si è migliorato molto rispetto ad una volta, quando si faceva molta fatica ad arrivare ad un certo stipendio. Bisogna uniformare gli elementi che fanno la differenza alla squadra. Capello quando arrivò al Milan guadagnava tantissimo, più di Riviera. Allora, la società del Milan, che gestiva il club come una famiglia, senza chiedere nulla a Gianni Riviera, aumentò lo stipendio a Riviera. Kvara ha ritrovato grinta, freschezza, spensieratezza. Facendo gli scongiuri, il Napoli secondo me vincerà lo scudetto”.

Raspadori sotto pressione

Passando a Giacomo Raspadori, Incocciati ha analizzato la sua performance come prima punta, indicando che deve lavorare sulla gestione delle emozioni: “Secondo me deve crescere, soprattutto sotto l’aspetto della gestione emozionale. A Napoli sta soffrendo una pressione importante, data dalla città, dallo stadio. Non è come giocare al Sassuolo, certamente. É troppo coinvolto emotivamente e a causa di ciò non riesce ad esprimersi al meglio. Sembra che aspetti sempre un giudizio altrui, che si guardi sempre intorno, e questi sono sintomi di una mancanza di tranquillità e serenità, cose che poi si riflettono nel rendimento in campo. Si deve rasserenare”.

Inoltre, Incocciati ha difeso l’idea che un attaccante non debba essere limitato a un solo ruolo. “In attacco serve fantasia e estro”, ha sottolineato, citando grandi nomi del passato come Maradona e Careca, che si muovevano liberamente sul campo.

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