Patti Smith: “Salvate Napoli, Napoletani alzate la voce e fatevi sentire, io amo questo luogo”

Patti Smith, ha un’idea per salvare Napoli? Lo sguardo stanco, il volto scavato che mostra impietosamente le sue 68 primavere, il fisico provato da due ore di esibizione, Patti Smith sembra guardare nel vuoto.

di ALFREDO DAGNESE   la repubblica

Poi ritrova un filo di voce: “Non posso parlare per i napoletani, credo che debbano farlo da soli. Ho un solo consiglio da dare loro. Non dimenticate che avete una voce. Fatela sentire”.

Nostra signora del rock è a Napoli, oramai luogo di elezione per l’interprete di “Because the Night”. In undici anni si è esibita già cinque volte in questa regione, un record per una star internazionale. Stasera nella Basilica di San Giovanni Maggiore (ore 21, ancora pochi biglietti disponibili, ndr) proverà una nuova magia, mettere d’accordo sacro e profano con le proprie canzoni.

L’esibizione al Duel Beat è stata vibrante come non le accadeva da anni. Accompagnata dalla propria famiglia, ha reso omaggio a John Lennon (“Beautiful Boy”), a Lou Reed (“Perfect Day”), ad Amy Winehouse (“This Is The Girl”) in una dimensione acustica che non toglie nulla al vigore delle parole.

Per la gioia dei fan un effluvio di classici, naturalmente: da “Redondo Beach” a “Because The Night”, da “Frederick” a “People Have The Power”. Come in una sorta di anticipazione del concerto in chiesa, ha eseguito anche un brano in onore della Vergine Maria, “The Cradle Song”. “E’ la prima volta che la suoniamo dal vivo. L’ho scritta per questi concerti natalizi. La festa dell’Immacolata era un’occasione speciale”, dice in tono piano, misurando le forze, nel suo camerino. Fuori l’attende Davide De Blasio, patron del progetto “Made in Cloister”, venuto per chiederle di girare un contributo video con l’iPhone per il recupero degli spazi di Santa Caterina a Formiello.

Vorrebbe andare in albergo, riposare per poi tuffarsi nel cuore della città. Qualcuno le ha consigliato di visitare la Cappella di Sansevero, ma lei sembra decisa. Vuole sostare sulla tomba di Virgilio. “Napoli è la mia prima città – dice ritrovando energie -. L’adoro. Ogni volta che vi ritorno sono catturata dalla storia, dalla diversità, dalla grande bellezza, dalle bellissime chiese, da Caravaggio, dal porto. La gente è grande e tu ne senti la forza. E’ quello che mi piace quando cammino per le vie del centro.

Le grandi città in cui ho vissuto e che ho visitato hanno perso gli odori originari, sono diventati dei luoghi di turismo usa e getta. E’ meraviglioso riscoprire ogni volta che Napoli ha mantenuto la propria personalità”.

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