Pastore: “De Laurentiis sta per farne un’altra delle sue. Forse la più grave”

Rosario Pastore, decano dei giornalisti napoletani commenta la questione legata a De Laurentiis e Lorenzo Insigne.

Le parole di Aurelio De Laurentiis alla domanda sul rinnovo di Lorenzo Insigne non sono piaciute ai tifosi azzurri. Rosario pastore, storica firma  del giornalismo napoletano sui social ha pubblicato alcune considerazioni sul caso Insigne-De Laurentiis:

Cosa dirà stavolta, dopo averlo ceduto al miglior offerente? Dirà che quel delinquente, ingeneroso, ingrato giocatore che risponde al nome di Lorenzo Insigne aveva indegnamente bussato a soldi e che pretendeva dal Napoli un sacrificio che, con l’aria che tira, il club non si poteva permettere. Quel tizio che è diventato padrone del Napoli sborsando quattro soldi, sta per farne un’altra delle sue. Forse la più grave, fra tutte quelle alle quali ci ha abituato in tutti questi anni.

Perché le cessioni dei Lavezzi, dei Cavani, degli Higuain riguardavano giocatori fortissimi, certo, ma nessuno figlio della nostra terra, nessuno cresciuto in maniera esponenziale come il ragazzo di Frattamaggiore. Avete letto quello che, a tutti gli effetti, appare quasi un ricatto morale nei confronti del giocatore, un tentativo di metterlo contro l’opinione pubblica? “.

 

Rosario Pastore ha poi aggiunto: “Naturalmente, ci sarà chi ha gioito, leggendo questa bestemmia. I vecchi denigratori di Lorenzo, quelli che lo hanno da sempre avversato, quelli che da lui pretendevano lampi di classe internazionale. Insigne non poteva darglieli, quei lampi, se non a tratti. Perché, ha ragione Luca Cirillo, non stiamo parlando di un fuoriclasse, chi è ragionevole non ne ha mai accennato. Nella mia, ahimé, lunghissima carriera, di autentici fuoriclasse ne ho ammirati pochini, al massimo le dita delle due mani. Lorenzo non è fra questi.

Ma ha cercato di dare sempre il massimo per la sua squadra. Non sempre riuscendovi. Anzi, a volte risultando addirittura controproducente. Ma che non è rifuggito mai, dico mai, da una profonda onestà professionale. Sì, anche nell’ormai famosa partita col Verona, ho visto un capitano che soffriva ma che sicuramente non era più responsabile degli altri dello sconcio che si stava verificando in campo.

Dopo quanto ha detto De Laurentiis, prepariamoci all’inevitabile. Ne saranno lieti anche gli opinionisti che hanno fatto i conti, decretando che il Napoli non può permettersi di spendere, per il suo giocatore, quasi 40 milioni per 4 anni di contratto. Peccato non siano stati fatti i conti della serva sui costi del Consiglio d’Amministrazione (il presidente, la moglie, i figli, il consulente fuscale) che, annualmente, costano la stessa cifra che percepirebbe Insigne, senza mai scendere in campo”.

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