La nostra redazione ha intervistato Mario Passaretti, giornalista e conduttore radiofonico. Dal Napoli ai club Napoli ecco cosa ci racconta il nostro ospite:
Il Napoli vittorioso a Roma legittima il primo posto: chi è l’anti Napoli?
“A Roma abbiamo visto un Napoli un po’ al di sotto delle solite prestazioni complice forse il tour de force che li attende in questi sette giorni ma anche tenendo presente che l’avversaria era di tutto rispetto.Quest’anno noto un Napoli diverso come mentalità, una squadra che riesce a vincere anche soffrendo”.
Vieni dalla famiglia più importante nella storia dei Napoli club qualche aneddoto ?
“Il mio cognome è inevitabilmente accostato a quello di mio padre Saverio,presidente dei Napoli Club dal quale ho imparato tanto ma andando avanti da solo con tanta tenacia e caparbietà. Di aneddoti non ne ho da raccontare se non quello di aver ereditato la sua forza d’animo che mi porta a spingermi sempre “oltre”
Ti senti più tifoso o giornalista?
“La maturità degli anni e la mia attività impongono di aver un comportamento giusto ed obiettivo.Mai sopra le righe ma senza remore fare una critica costruttiva se ci sta qualcosa che non va. Diciamo che a casa dimentico di essere giornalista e vesto i panni di super tifoso perché il Napoli si ama in tutte le sue sfaccettature”.
Fai una bella trasmissione sulla tua web radio ce ne parli?
“Oggi mezzi di informazione ne abbiamo tanti e modi seguirci ce ne sono e bisognava lanciare qualcosa di diverso visto che le Web Radio ora stanno prendendo campo visto che pochi si possono permettere “economicamente” parlando di una radio FM.In questa avventura sono accompagnato da due collaboratori Francesco Basile e Raffaele Belfiore che settimanalmente con me sono determinati a migliorare sempre più questa iniziativa. In pochi mesi abbiamo già avuto i complimenti di tantissime persone. Ogni giovedì do appuntamento con Web Radio Cuore Azzurro”.
Cosa ti piace del calcio moderno e cosa cambieresti
“Le innovazioni che stanno apportando sono ancora in fase di collaudo per cui prima che diventino quasi perfette ci vorrà di tempo ma almeno siamo sulla buona strada. Però manca un qualcosa che difficilmente si potrà costruire e cioè parlo della cultura di seguire il calcio .Gli stadi sembrano essere diventati solo degli “sfogatoi” e sento sempre più famiglie temere di andare allo stadio anche perché se guardiamo in casa nostra e cioè al San Paolo, parliamo di una struttura vetusta e mal curata. Sperare che le cose cambino non è utopistico”.
Un saluto e un augurio a chi li faresti?
“Un saluto lo rivolgo a te caro Francesco ed alla redazione per questa piacevole intervista ed ovviamente il mio augurio va ad Arek Milik per una pronta guarigione e a tutti noi tifosi sperando che si possa concretizzare il sogno SCUDETTO”.
COMINCIA SUBITO A CONOSCERE LA STORIA DI NAPOLI