L’attaccante del Napoli Cyril Ngonge ha rilasciato un’intervista ricca di aneddoti, raccontando anche l’approdo in maglia azzurra.
Ngonge si è raccontato a 360 gradi in una lunga intervista ai canali social del Napoli. Tra retroscena sulla sua infanzia, le passioni per musica e sport e i primi mesi all’ombra del Vesuvio.
Ngonge ha raccontato la sua infanzia tra partite in giardino con papà e fratello, toccando per la prima volta il pallone in famiglia. Fondamentale l’impronta musicale data dal padre, fan di musica africana, r&b e jazz oltre che di Michael Jackson: “È stato lui a insegnarmi molte cose della musica”.
Ngonge e l’Infanzia tra Calcio e Musica
Un retroscena inedito è quello del primo sport praticato, il basket, abbandonato perché “non passavo mai la palla, giocavo da solo”. Decisivo l’intervento dei genitori per indirizzarlo al calcio.
Nonostante il paragone sia “difficile” per caratteristiche diverse, il padre ex calciatore è stato di grande ispirazione: “Dopo le partite mi chiama, è un po’ come il mio secondo allenatore. All’inizio frustrava, ma ora ascolto sempre i suoi consigli”.
“La svolta è stata giocare la mia prima Champions col Bruges, mi sono ritrovato in prima squadra da giocatore Primavera”. Un sogno realizzato per il talento belga.
Il Calciomercato e l’Approdo di Ngonge a Napoli
Dopo l’esperienza al Verona, il velocissimo trasferimento a Napoli: “Mi dissero di venire a Milano, in una settimana ero a Roma per visite. Sono andato come un pazzo!”.
“Per prima cosa, il clima è molto diverso da Bruxelles, dove non c’è il mare. Ma la vita notturna è molto simile, non è troppo diversa”. Poche le differenze riscontrate nei rispettivi stili di vita.
Se da un lato non ascolta “molta musica italiana” eccetto Geolier, dall’altro ha una sua playlist di 80 canzoni che ascolta sempre, come il brano “Heaven or Hell” prima delle partite
Single ma non alla ricerca di una fidanzata, quanto piuttosto di un cane di cui non ha ancora scelto la razza. Tra le altre passioni, cantare sotto la doccia.