Napoli, il pino e il Vesuvio: Ecco come nacque la cartolina più famosa del mondo

Il pino e il Vesuvio di Napoli, la cartolina più famosa del mondo affonda le sue radici nel 700 al tempo del Grand tour.

Il panorama di Napoli con il pino è il Vesuvio è forse la cartolina più famosa del mondo. L’iconografia tradizionale di Napoli si forma al tempo del Grand Tour Gli artisti ritraevano la città perle sue bellezze naturali.

IL GRAND TOUR A NAPOLI

Folte schiere di stranieri, giungevano in città, sul finire del diciassettesimo secolo per scoprire o riscoprire luoghi e siti sulle orme di illustri personaggi del passato. Rampolli di famiglie aristocratiche inglesi (ma anche francesi, russi…), destinati a carriere diplomatiche e scrittori affermati, arrivavano nel nostro Bel Paese per arricchire le proprie conoscenze.

A Napoli, tutti salgono alla Certosa di San Martino, visitano la Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, si meravigliano della ricchezza delle chiese e delle sacrestie. Nelle descrizioni dei viaggiatori tre aspetti sembrano emergere sugli altri: lo splendore dell’ambiente naturale, la ricchezza delle chiese, l’affollamento della città, «il Paradiso abitato da diavoli» di Goethe. L’iconografia napoletana registra solo il primo: la città aperta sul mare è ritratta da ogni angolazione. Molto più rare le raffigurazioni dell’interno della città.

NAPOLI, IL PINO E IL VESUVIO : NASCE LA CARTOLINA

Nella seconda metà del Settecento inizia la tradizione della raffigurazione della città dalle colline circostanti, che culminerà nell’invenzione ottocentesca dello stereotipo ancora dominante: Napoli con il pino e il Vesuvio.

Tutti ritraevano la città vista da Sant’Antonio a Posillipo con il pino in primo piano e il Vesuvio sullo sfondo. Nacque così l’immagine che divenne la cartolina più famosa del mondo, al punto di rappresentare ancora Napoli.

Il sud, o meglio tutti i territori del Regno di Napoli, a eccezione della capitale e dei suoi immediati dintorni, sono pressoché ignorati.
Il viaggiatore erudito del ‘700 focalizzava il suo interesse per il Sud, centrando il suo viaggio verso Napoli e la sua regione special­mente dopo i ritrovamenti di Ercolano del 1738 e quelli di Pompei del 1748 attraverso i cui scavi venne riscoperto il gusto per la ‘grecità’.

Napoli il pino di Posillipo è stato l'albero più famoso d'Italia
Una foto di Giorgio Sommer (1834-1914) in cui il pino (sulla sinistra) è inquadrato da Posillipo

IL PINO DI POSILLIPO

la cartolina più famosa del mondo oltre al Vesuvio  mostra anche un particolare diventato altrettanto celebre: il pino di Posillipo, un ’albero diventato famoso in tutto il mondo.

Dalla metà dell’ottocento l’albero ha ispirato pittori e fotografi. Ha ascoltato i sospiri degli innamorati e ispirato canzoni e poesie. La Scuola di Posillipo, coi suoi pittori, costituisce oggi un prezioso documento circa lo “stato dei luoghi”del Napoletano negli anni di metà Ottocento. Il Pino dall’alto della collina di Posillipo sembrava ombreggiare  tutto il golfo, dal Vesuvio fino a Sorrento e a Capri. Si racconta che desse frescura a chi navigava. In seguito ad una malattia è stato abbattuto. Aveva resistito 129 anni. Nel 1984 Legambiente ne ha piantato un altro, e comunque in zona restano pini altrettanto fotogenici, ma dopo un paio di secoli di acquerelli e cartoline la differenza si nota.

La Napoli del '700 vista dagli occhi degli stranieri: il Grand Tour

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