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Aperturedestra

Napoli, notte senza difesa: il Psv travolge gli azzurri e Conte resta prigioniero della crisi

Tutto facile per il Psv, tutto difficile per un Napoli smarrito e fragile. La squadra di Conte, scrive Antonio Corbo su la Repubblica Napoli, ha mostrato «una difesa che perde la memoria», goffa e disordinata, priva di protezione da parte del centrocampo. Scoperta e sfilacciata, ha spalancato spazi agli scattisti olandesi, annullando in pochi minuti il vantaggio iniziale della grande illusione.

De Bruyne cammina «spensierato, uscendo dalla realtà», mentre McTominay, nonostante la ferita al piede, si distingue per coraggio e dignità: la sua doppietta è l’unico bagliore in una notte da dimenticare. Lo scozzese salta sul cross di uno Spinazzola rinvigorito, ma costretto anche lui a sacrificarsi nel caos tattico di una squadra divisa in due tronconi.

Nel tentativo di cancellare lo sfacelo di Torino, il Napoli gioca alto, nella metà campo olandese, lasciando però enormi praterie alle ripartenze del Psv. Til, devastante tra le linee, propizia l’autogol di Buongiorno, assistito dagli esperti del campionato italiano come Perisic e Man. Quest’ultimo, ricorda la Repubblica Napoli, ex Parma, punisce con due reti, firmando la sua serata di gloria.

Conte appare «prigioniero di una crisi che non riesce a decifrare». Neppure la pausa dell’intervallo produce reazioni: i cambi immediati — Gilmour, fragile e piegato come «un filo d’erba» — non sortiscono effetti. L’assenza di Lobotka si rivela drammatica: «un buco nero», scrive Corbo, perché manca il cervello del gioco, lo schermo tra difesa e ripartenza.

Difesa in costante affanno anche per l’assenza di Rrahmani: solo ora, sottolinea la Repubblica Napoli, si comprende il suo peso tattico. Quando entra Juan Jesus, la squadra continua a naufragare. Sorprende il cambio di Spinazzola, tra i pochi positivi, per far spazio a Gutierrez. Milinkovic Savic, incerto e «senza mani» sul quarto gol, completa la serata da incubo.

L’unico spiraglio è proprio McTominay: la sua doppietta restituisce per un attimo il ricordo di un Napoli combattivo. Ma la disfatta apre nuovi interrogativi: «Dove finisce la crisi della squadra, comincia quella del ruolo di Conte», osserva Corbo. Il tecnico è «spiazzato dagli infortuni» e da un mercato confuso che ha indebolito la rosa.

Ora serve una reazione, ma anche la società deve muoversi: «Il presidente ha ora altro da fare — conclude Antonio Corbo su la Repubblica Napoli — restituire fiducia e serenità a un Napoli affondato ai primi schizzi di pioggia».

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redazione