Ndombele avvio complicato col Napoli: il centrocampista arrivato dal Tottenham, fin qui, ha fallito le chances concesse da Spalletti.
A Napoli si chiedono quale sia il vero Tanguy Ndombele. Colui che in molti considerano un colpo di rilievo, perchè in queste prime uscite stagionali il francese ha deluso. E non poco.
Aspettative altissime, curriculum di tutto rispetto, una quotazione nel panorama europeo elevata fino a qualche stagione fa e da ritrovare proprio con l’avventura in azzurro: ebbene, il centrocampista arrivato dal Tottenham, sembra lontano parente del talento su cui gli Spurs nel 2019 investirono la bellezza di 60 milioni.
La parobala di Ndombele
Negli ultimi tempi Ndombele a Londra ha trovato pochissimo spazio, Antonio Conte non lo ha mai ritenuto centrale nel proprio progetto tecnico e così, nelle battute conclusive del mercato estivo, il Napoli ha deciso di regalare a Spalletti il sostituto (almeno numericamente) di Fabian Ruiz, ceduto al PSG: prestito oneroso e diritto di riscatto fissato a circa 30 milioni, sperando di aver fatto ‘bingo’.
L’avvio di campionato dei partenopei, però, a fronte degli 11 punti conquistati in 5 giornate, ha detto altro: Ndombele in ritardo di condizione, Ndombele ancora avulso dai piani tattici ‘Spallettiani’, ma soprattutto un Ndombele che mentalmente – oltre che fisicamente – appare in difficoltà. Lo ha detto il campo, da sempre giudice sovrano al netto di chiacchiere e giudizi, col bel goal rifilato in amichevole alla Juve Stabia a ‘nascondere’ l’impatto complicato del transalpino col nostro calcio.
Se contro Verona e Monza Ndombele non era ancora presente in rosa, a partire da Fiorentina-Napoli il centrocampista è risultato abile a arruolabile: al ‘Franchi’ pochi minuti (delicatissimi) subentrando nei 10-15′ finali in cui leggerezze e palloni persi hanno fatto scattare un piccolo campanello d’allarme, suonato a decibel altissimi con la successiva prova offerta nel turno infrasettimanale contro il Lecce. Spalletti lo ha lanciato titolare accanto ad Anguissa nel 4-2-3-1, lui ha deluso e soprattutto provocato il fallo che ha portato al rigore ripetuto e sbagliato da Colombo. Risultato? Ndombele fuori all’intervallo.
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Spalletti crede nel centrocampista
Meglio non è di certo andata sabato sera all’Olimpico, dove il 91 azzurro è stato gettato nella mischia in un’altra fase del match da gestire al meglio (oltre al 90′ e col Napoli avanti 2-1): subito cercato dai compagni, Ndombele ha disegnato un’apertura sballata, regalando palla alla Lazio. Traduzione: lo spartito non è cambiato.
Da un profilo come il suo ci si aspetta doverosamente di più, sia tatticamente che dal punto di vista psicologico e tecnico: come mezzala, da mediano a 2, ma all’occorrenza anche ‘play’, perchè nella conferenza pre-Lazio Spalletti aveva confessato di vederlo bene anche lì. E di credere nel ragazzo.
“Ndombele secondo me è un gran calciatore, deve conoscere delle cose e adattarsi al nostro calcio. Pensa prima, ha sempre questo specchietto retrovisore ben angolato per guardarsi dietro e davanti ha delle imbucate di grandissima qualità, ha un gran tiro e un buon impatto fisico. Bisogna elevare il tutto e farlo giocare qualche volta“.
Continuità e fiducia, questa la ricetta dell’allenatore per spegnere gli scetticismi nati attorno al francese: tra Champions e campionato, le occasioni per rifarsi non mancano.