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Apertura

Napoli, Manna scoperto: «Conte il più forte d’Italia, mercato a saldo zero»

Giovanni Manna non ama i percorsi scontati. Parla con franchezza, senza rifugiarsi nella diplomazia di circostanza, e lo fa anche raccontando un anno che difficilmente dimenticherà. A Castel Volturno, il direttore sportivo del Napoli ha tracciato un bilancio profondo e realistico, come riportato da Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, mettendo al centro il lavoro di Antonio Conte e il valore umano del gruppo.

«Siamo orgogliosi del lavoro di Conte e dei ragazzi», ripete Manna, usando sempre il “noi”, mai l’io. Un pluralismo che non è forma, ma sostanza. «Il calcio è un mondo ovattato – spiega – e noi siamo privilegiati. È giusto ricordarlo». Parole che Fabio Mandarini, inviato a Castel Volturno per il Corriere dello Sport, inserisce in un racconto che parte dalle radici familiari del ds e arriva fino al cuore del progetto Napoli.

Lo scudetto e la Supercoppa hanno segnato un punto di svolta. «Risultati magnifici, ma ottenuti con enorme dispendio di energie e sacrifici. È giusto riconoscere i meriti soprattutto a Conte e alla squadra», ribadisce Manna nell’intervista al Corriere dello Sport, sottolineando come il club abbia provato a dare il massimo, anche sbagliando talvolta.

Il rapporto con Conte è centrale. «Lavorare con il miglior allenatore d’Italia ti agevola», dice senza esitazioni. Il tecnico lascia spazio, ma ha idee chiare. «Con il presidente ci sentiamo soprattutto nei momenti caldi, se la squadra va bene non c’è bisogno di interventi continui». Un equilibrio che, come racconta ancora Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, è alla base della rinascita azzurra dopo il passaggio a vuoto di Bologna.

Proprio le parole di Conte sulla distanza da Inter, Milan e Juventus hanno acceso il dibattito. «Non sono d’accordo quando si dice che il Napoli sia stra-favorito – chiarisce Manna –. Esistono gap strutturali evidenti: stadi, patrimoni, ricavi. Noi proviamo a colmarli con valori che pochi hanno, ma non sempre bastano». Una lettura lucida, rilanciata dal Corriere dello Sport, che respinge qualsiasi tentativo di pressione psicologica.

Sul mercato, la linea è chiara: «A gennaio opereremo a saldo zero. Per inserire qualcuno bisogna prima fare spazio». Una condizione che Manna definisce quasi paradossale, considerando la solidità del club. «Il presidente De Laurentiis e l’ad Chiavelli stanno lavorando per superare questi limiti». L’obiettivo resta alzare la qualità, soprattutto in attacco, vista l’incertezza sui rientri di Lukaku e De Bruyne, mentre Anguissa e Gilmour sono più vicini.

L’operazione più complessa? «Hojlund a fine agosto, senza dubbio». Un colpo da 50 milioni, fortemente voluto. «C’erano club con blasone superiore, ma la sua volontà è stata decisiva. Questo conferma l’appeal del Napoli», racconta Manna a Fabio Mandarini del Corriere dello Sport. Il riscatto? «A oggi è una formalità».

Capitolo Lucca: «È un diesel, lo è sempre stato. Qui ha tutte le condizioni per fare bene, ma la maglia del Napoli va conquistata ogni giorno». Nessuna chiusura a priori sul mercato, ma un principio guida: «Dobbiamo migliorare la squadra, non peggiorarla».

Sul rinnovo di pilastri come Anguissa e Rrahmani, Manna è netto: «Vogliamo continuare con loro. Rappresentano la centralità del Napoli del futuro». E sulla classifica finale non fa proclami: «L’Inter resta la più forte. Il campionato è aperto, tutti possono perdere con tutti».

L’ultimo sigillo è su Conte: «È l’allenatore più forte d’Italia. Non è un regalo, è ciò che vedo ogni giorno». Una dichiarazione che Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport consegna come manifesto di un Napoli consapevole, ambizioso e pronto a lottare ancora.

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redazione