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Come racconta il Corriere dello Sport, il Napoli vive un momento delicato che unisce risultati altalenanti, tensioni interne e problemi di gestione del gruppo. Da Eindhoven a Bologna, passando per la sosta, Antonio Conte ha affrontato la quinta sconfitta stagionale — tutte in trasferta — e ha ammesso pubblicamente l’esistenza di una crisi di spogliatoio.
Dopo la disfatta con il Psv, il tecnico aveva già avuto un confronto diretto con i “senatori”, il gruppo storico, nei giorni che hanno preceduto la vittoria con l’Inter. Un faccia a faccia necessario per riordinare le idee e tentare di ristabilire la coesione tra le due anime del Napoli: quella capace di imprese eccezionali e quella che, a tratti, si smarrisce nelle sconfitte più inaspettate.
Come riporta il quotidiano sportivo, il ritorno dalla sosta sarà un nuovo punto di partenza per Conte, che dovrà tornare su quei temi e affrontarne di nuovi. Il tecnico ha già chiarito la linea: «Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità». Le criticità, spiega il Corriere dello Sport, riguardano le dinamiche quotidiane di squadra — gestione dei carichi di lavoro, piani individuali e motivazioni — e l’inserimento dei nuovi arrivati, che procede a rilento.
Dopo la sconfitta di Eindhoven, Conte ha abolito il ritiro prepartita in casa, nel tentativo di alleggerire la pressione, ma la squadra non ha ancora trovato un equilibrio stabile. A Bologna, in panchina, sedevano giocatori per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro: Lucca (35), Beukema (31), Lang (25) e Marianucci (9). Un dato che evidenzia il gap tra aspettative e rendimento, aggravato da casi come quello di Beukema, finito al centro delle critiche in Olanda, e dal calo di Neres, sempre più ai margini.
Il Corriere dello Sport sottolinea infine come la mancanza di Kevin De Bruyne — spesso indicato da parte della critica come limite tattico — abbia avuto invece un impatto negativo sul gioco: senza di lui, in quattro partite, il Napoli ha ottenuto una sola vittoria e segnato un solo gol, su palla inattiva.
Un segnale chiaro di una squadra che deve ritrovare identità, equilibrio e fame. E per Conte, chiamato ancora una volta a gestire un gruppo complesso, il tempo per invertire la rotta sta per scadere.