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NAPOLI – È una notte amara quella raccontata da Fabio Mandarini, inviato del Corriere dello Sport: il Napoli non segna, non vince e vede complicarsi la corsa alla qualificazione in Champions. Due partite senza gol, due 0-0 consecutivi al Maradona — fino a poco tempo fa fortino inespugnabile — e la sensazione di una squadra smarrita. Retorico ma inevitabile: «non segni, non vinci».
Come spiega Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, l’Eintracht, privo del talento Uzun e schierato da Toppmöller con un ermetico 5-3-2, aveva un piano chiaro: non perdere. Difesa bassa, contropiede e blocco compatto. E il piano ha funzionato. Nonostante il 64% di possesso palla e 18 tiri totali (3 nello specchio), il Napoli non ha mai realmente impensierito la retroguardia tedesca. Hojlund è stato annullato da Koch, McTominay ha fallito una clamorosa occasione all’83’, ed Elmas e Hojlund hanno sprecato anche l’ultima doppia chance al 95’.
Nel suo approfondimento per il Corriere dello Sport, Mandarini evidenzia la sterilità offensiva di una squadra che ha segnato un solo gol nelle ultime tre partite — quello di Anguissa a Lecce — e sottolinea l’assenza di lucidità e cattiveria in area. «Manca l’estro di De Bruyne in rifinitura», scrive l’inviato, «ma mancano soprattutto precisione e cinismo».
Fabio Mandarini del Corriere dello Sport analizza poi il piano tattico dell’Eintracht: Kristensen e Brown bloccano le fasce, Götze e Chaibi ingolfano i mezzi spazi e Koch marca Hojlund a uomo, togliendo profondità. Il Napoli avrebbe dovuto sfruttare gli spazi laterali, ma l’asse Di Lorenzo–Politano non punge e i ritmi restano troppo bassi per scardinare la difesa avversaria. Elmas e Gutierrez, sulla sinistra, sono i più vivi, ma anche loro si infrangono contro il muro tedesco.
Il Corriere dello Sport, nel pezzo firmato da Fabio Mandarini, riassume così il momento: Napoli spuntato, tenero negli ultimi metri, intrappolato nei propri errori e nella mancanza di convinzione. Conte cambia, inserisce Neres e Lang, ma la sostanza non cambia. Il gol resta una chimera. Ora la prossima sfida, contro il Qarabag, rischia di diventare già decisiva: profuma d’ultima chiamata.