Napoli-Juve trasmessa in duecento Paesi. In Cina ottanta milioni di telespettatori. Diretta in Usa e in Australia dove, per il fuso orario, Napoli-Juve sarà ormai di… lunedì
Scrive il Corriere dello Sport
Napoli-Juve trasmessa in duecento Paesi.
C’è tutto un Mondo: e mica sistemato dietro al buco della serratura, ma sprofondato (comodamente) in poltrona o anche impegnato con il pranzo della domenica, e dagli States in Australia (dove intanto sarà già lunedì) il match day si prenderà la scena, la terrà per sé, dominerà il video e scatenerà le passioni, perché Napoli-Juve è «la partita».
Duecento Paesi circa collegati, per una stima che ondeggia tra i settecento milioni di spettatori ed il «potenziale» miliardo di utenti calcolati dal Napoli. Tutti convocati e saranno una marea imprevedibile che non sfugge neanche all’Auditel.
Dall’Algeria allo Zimbabwe (in rigoroso, rispettoso ordine alfabetico) s’annida quella massa anomala che, volendo, se la potrà permettere: Napoli-Juventus, attraverso la cessione dei diritti all’estero – materia d’un contendere per il quale va attraversata un’altra sfida, egualmente delicata, che ha già spaccato il fronte della Lega – entra nella case di questo macro-universo che forma il cosiddetto stadio virtuale, qualcosa che muove interessi straordinari, perché ormai la linfa principale arriva da lì e il botteghino, nonostante stasera siano in cinquantamila al San Paolo e mercoledì ce ne saranno altrettanti, diviene un aspetto (persino) marginale.
La Cina, e sarà notte inoltrata, con ottanta milioni di potenziali telespettatori, diviene, secondo le proiezione, la tribuna più affollata, ma non si scherza neanche in America, in Canada, ovunque ci sia una Little Italy e tante tracce di questo football che da noi si chiama calcio e che per stavolta sarà sintetizzata in Napoli-Juventus, qualcosa in più di un’ora e mezza d’emozioni ma un ponte che collega un Mondo intero. Italians do it better: così dicono