... ... ... ...

... ...
Serie A

«Napoli-Juve è per uomini forti» — Altafini racconta la sua sfida eterna

La voce è quella allegra e brillante di sempre: José Altafini, 87 anni, risponde al telefono con l’entusiasmo di un ragazzo. Il grande ex, simbolo indelebile della sfida tra Napoli e Juventus, vive ogni vigilia come fosse ancora in campo. «Sono qua, Napoli-Juventus è per me» dice alla «Gazzetta dello Sport», testata che firma l’intervista.

Un match che per Altafini non è mai stato una partita qualsiasi: un pezzo di storia, un’emozione che ritorna puntuale, un ricordo che non sbiadisce. «Se vuole, guardi, possiamo ancora parlare di quella definizione, core ’ngrato, che mi accompagna da una vita» racconta, tornando al 6 aprile 1975, alla rete segnata contro il suo ex Napoli. Ma senza rancori: «Io ho tante altre cose belle di Napoli da raccontare: i miei gol, quelli di Sivori, gli abbracci, l’affetto della gente».

Una sfida senza tempo

Alla «Gazzetta dello Sport» Altafini conferma l’essenza della partita: «Certo che sì, è una partita per uomini forti, piena di attesa, di storie incrociate». Le assenze peseranno da entrambe le parti: «Il Napoli ha perso tutto il centrocampo. Ma anche la Juventus senza Vlahovic perde un riferimento che fa reparto».

Eppure la magia non mancherà: «Le premesse per divertirsi ci sono tutte». Nemmeno il fattore campo può garantire un vantaggio assoluto: «Conosco il calore del San Paolo, oggi Maradona. Ha un peso, ma non è decisivo: se fosse così, non ci sarebbero mai vittorie esterne».

Gli uomini chiave

Se potesse scegliere un giocatore per parte? «Se ci fosse Anguissa, non avrei dubbi» confessa. L’alternativa è Hojlund: «Gli manca un gol da mesi, ma può decidere una grande sfida». Per la Juventus, l’occhio cade su Conceição: «Con quegli strappi ti fa male, crea superiorità».

Conte vs Spalletti: un romanzo nella partita

L’intervista alla «Gazzetta dello Sport» chiama inevitabilmente in causa il confronto tra i due allenatori. «Per Conte parlano i risultati: ha vinto ovunque. Spalletti ha riportato il titolo a Napoli dopo 33 anni. Mi sta piacendo come sta intervenendo sulla Juve, non era semplice».

Corsa scudetto e peso psicologico

Per Altafini il campionato è apertissimo: «Penso che Napoli e Inter stiano davanti alle altre». La partita può lasciare un segno: «Chi vince esce con maggiore convinzione. È autostima che si alimenta: non è una partita come le altre».

Infortuni continui? Una logica inevitabile

La leggenda brasiliana non ha dubbi: «Se insistiamo a far giocare partite ogni giorno, è inevitabile. I giocatori non sono fatti di ferro». E sulla situazione del Napoli: «Conte non ha praticamente nessuno a centrocampo? Vabbé, giocherà difesa e contropiede».

Share
Published by
redazione