Napoli-Juve 1-0: l’ex idolo non perdona

Tra il più sette e il meno uno sognato da tutti i tifosi c’erano novanta intensi minuti di calcio fra Napoli e Juventus.

Tra il più sette e il meno uno sognato da tutti i tifosi c’erano due squadre che per decenni si sono sfidate vestendo i colori sociali: l’azzurro e il bianconero. Stasera in campo al San Paolo di Napoli gli azzurri erano bianconeri, i bianconeri erano gialloblu. La sopportazione cromatica causa calcio business sta superando tutti i confini. Non ci sono più i colori sociali, non c’è il più sette, irrompe il meno uno. La distanza fra Napoli e Juventus è di un punto: 38 a 37.
L’infortunio alla mano di Higuaín ha dominato la scena mediatica pre big match ma l’ex idolo dei tifosi napoletani non poteva mancare. Pronti via, dopo 10 minuti è mortifero il colpo dell’argentino che batte Reina dopo averlo impensierito pochi istanti prima. Esultanza alla Toni, poi: fischi, sguardo alla tribuna d’onore, fischi sonori, occhiatacce alle panchine e ancora fischi. Ed ancora palle lanciate lontane, scaramucce e spinte. Accenni di corrida al San Paolo. La Juventus è cattiva e superiore, il Napoli è impaurito e chiuso nella morsa degli avversari. Il Napoli non spaventa, la Juventus è padrone del campo nel primo tempo del match. Jorginho e Rui colpevoli sul gol, mentre il tridente azzurro sembra troppo leggero per affrontare il potenziale fisico della difesa juventina. La perdita di Ghoulam si fa sentire in gare come quelle di stasera. Alla Juventus tutti si stanno inserendo con calma: stasera Douglas e Matuidi, nel corso della stagione probabilmente gli altri meno impiegati.

Reina, prima su Higuaín nei primi minuti di gioco del primo tempo e poi su Matuidi nella ripresa, compie due miracoli. Lo spagnolo è il migliore in campo fra gli azzurri che frena il passivo in favore degli ospiti. Callejon e Insigne ci provano nella ripresa da destra e sinistra ma la porta di Buffon resta inviolata. La Juventus si arrocca e riparte, sa bene che la rete di Gonzalo può essere letale. Sarri inserisce Zielinski, Maggio e Ounas che provano a dare coraggio ai compagni ma non hanno la forza per cambiare le sorti della partita. Allegri rafforza i suoi con Marchisio, Cuadrado e Barzagli.

La differenza delle due rose è sempre stata decisiva negli ultimi anni, anche quest’anno sembra esserci un abisso.
Il gol di Higuaín basta e avanza per portare la sua squadra ad un punto dalla sua ex squadra. Tutti gli sforzi del Napoli dopo 15 giornate sono stati azzerati dalla sconfitta di questa sera.
0-1, Higuaín. È il peggiore tra tutti i verdetti possibili: una spietata sentenza.

Dalla prossima settimana avrà inizio un nuovo campionato con Napoli, Juventus, Inter e Roma in un fazzoletto.

 

Di GIUSEPPE LIBERTINO

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