... ... ... ...

... ...
Calcio Napoli

Napoli, il crocevia di Riad: la Supercoppa come risposta al grigiore

Nell’aereo diretto a Riad il Napoli si è probabilmente posto una domanda più profonda di una semplice semifinale: chi è davvero oggi questa squadra e dove sta andando. Lo scrive Antonio Corbo su Repubblica Napoli, raccontando un viaggio che non è solo geografico ma identitario. La Supercoppa Italiana diventa così un crocevia: vincere contro il Milan e accedere alla finale di lunedì significherebbe aprire un orizzonte chiaro; perdere, invece, alimenterebbe quel senso di stagione sospesa, paradossale più che malinconica, che accompagna il club campione d’Italia.

Il segnale più inquietante non è la critica, ma l’indifferenza. Anche le indiscrezioni più forti – come l’ipotesi di un possibile addio anticipato di Antonio Conte a fine campionato – scivolano senza reazioni. È il grigiore a raccontare l’ambiguità del momento. Un’atmosfera di cose non dette e decisioni rinviate che accompagna il Napoli in giorni che dovrebbero essere memorabili, osserva Antonio Corbo su Repubblica Napoli.

Eppure la storia recente dice altro. A un anno dal primo secolo di vita, il Napoli è reduce da una scalata lenta, sofferta ma felice. In 99 anni di vita, tra illusioni e ingiustizie, avrebbe mai potuto immaginare di vincere due scudetti con Maradona, il più grande di sempre, e poi altri due in tre campionati, arrivando oggi persino a prenotare il quinto? Il presente, però, sembra offuscare tutto questo. La domanda che aleggia è brutale: questo Napoli deve accontentarsi di un quarto posto, giusto per non perdere il fiume di milioni garantito dalla Champions, dopo una stagione costata 181 milioni in acquisti e sacrifici economici dei tifosi tra biglietti e abbonamenti esauriti? Per Antonio Corbo su Repubblica Napoli, la risposta è netta: non può e non deve essere questo.

A Riad c’è anche Aurelio De Laurentiis. Non solo per incassare, ma per trasmettere il senso di una missione. Forse anche per sostenere un allenatore apparso spento in conferenza stampa, attento a fornire risposte evasive, quasi difensive. Conte prova a rassicurare: «Dopo ogni vittoria ci sono reazioni che sono quasi sempre le stesse». Dieci successi non devono esaltare, quattro sconfitte non devono deprimere, soprattutto in un campionato aperto come questo, dove anche l’Inter ha inciampato più volte. Ma resta la domanda di fondo: che Napoli è questo?

Riad rappresenta la prima porta per uscire dal grigiore che rischia di chiudere il 2025 dello scudetto come un ricordo sbiadito, lontano da quel pomeriggio incantevole di primavera che aveva incantato il mondo. Per Antonio Corbo su Repubblica Napoli, anche Conte deve convincersi che questa non è soltanto una trasferta da circa dieci milioni utile a coprire ingaggi e costi di gestione. La Supercoppa 2025 misura la statura reale del Napoli oggi. È un trofeo da riportare nella città dei campioni in carica.

Il verdetto saudita indicherà la direzione: futuro solido, come sembrano promettere le dieci vittorie, o percorso sfiorito tra infortuni, mercato anonimo e tensioni interne. La Supercoppa non è solo fascino e sogno, ma una risposta concreta su ciò che il Napoli sarà nel 2026. Con un gennaio da brividi alle porte – otto partite in 28 giorni su tre fronti – il tempo non aspetta. Come scrive Antonio Corbo su Repubblica Napoli, è il momento di sorridere e correre. Napoli, adesso.

Share
Published by
redazione