Cagni: “Sarebbe un errore esonerare Mazzarri! Sembra non ci siano più leader nel Napoli”

Gigi Cagni analizza la situazione critica delle squadre di Serie A e difende l’allenatore del Napoli, Walter Mazzarri.

In una recente intervista al programma radiofonico “1 Football Club” su 1 Station Radio, l’ex allenatore Gigi Cagni ha condiviso le sue opinioni sulla situazione critica che alcune squadre di Serie A stanno attraversando, concentrandosi in particolare sulla Juventus e sul Napoli.

La Juventus, nonostante l’assenza di altri impegni oltre al campionato, sta affrontando un periodo complicato, una crisi che, secondo Cagni, non è un fenomeno isolato nel panorama calcistico italiano. Paragonando la situazione della Juventus a quella del Milan a Monza, Cagni sostiene che molte squadre stanno lottando a causa di organici limitati, incapaci di fare grandi cose senza la presenza di quattordici o quindici giocatori di qualità.

“E’ una crisi che vedo anche in altre squadre, come il Milan a Monza. Mi sembra di capire che, a parte l’Inter, tutte le squadre non hanno organici per poter fare grandi cose. Se non giocano i quattordici o quindici giocatori di qualità, le squadre riscontrano problemi con chiunque”.

Il Napoli, attualmente alle prese con una fase difficile, ha recentemente acquisito giocatori come Cajuste e Dendoncker, ma secondo Cagni, il problema risale all’estate. L’ex tecnico sottolinea che le responsabilità non dovrebbero essere ignorate e critica il mancato riconoscimento delle responsabilità da parte dei giocatori, evidenziando la mancanza di leader nelle squadre e la necessità di coltivare uomini nei settori giovanili.

“E’ quel che accade a gennaio, quando nessuno fa dei veri affari con giocatori che possano realmente cambiare le dinamiche. Ci sono scambi di giocatori e capita di frequente che qualcuno non renda in una squadra ma riesca a farlo in un’altra. Il motivo di quello che sta succedendo al Napoli va ricercato in quanto accaduto in estate. Inoltre, difficilmente si dà la colpa ai calciatori quando, invece, andrebbe riconosciuta”.

Riguardo alla possibile esclusione di Mazzarri dalla guida tecnica del Napoli, Cagni esprime la sua opinione, affermando che non sarebbe sensato esonerarlo. Nonostante la situazione complicata, l’ex allenatore ritiene che i giocatori siano con l’attuale tecnico e che i dissensi dovrebbero rimanere negli spogliatoi.

“Non credo vogliano fare fuori Mazzarri, anche se siamo in una situazione complicata, difficilmente giudicabile dall’esterno. Ribadisco, però, che i dissensi con l’allenatore non vanno mai mostrati in campo pubblicamente. Certe cose dovrebbero rimanere negli spogliatoi. Mi sembra, tuttavia, che molti calciatori, ad oggi, non conoscano le responsabilità e gli atteggiamenti idonei ad un professionista. Mi riferisco a tutte le squadre e, nel caso del Napoli, non si possono ignorare le responsabilità dei giocatori. Sembra non ci siano più leader. Soprattutto, non si crescono più gli uomini nei nostri settori giovanili”.

La prestazione con il Genoa e la lotta per la Champions League

Analizzando la prestazione del Napoli contro il Genoa, Cagni evidenzia la mancanza di ritmo e la difficoltà nel trovare soluzioni quando le squadre si chiudono. Critica anche la mancanza di idee, sottolineando che le idee emergono quando c’è un ritmo alto.

“E’ una squadra che non ha ritmo. Oggi, se sei sotto ritmo, fai poco. Il Genoa si chiudeva bene e gli azzurri non trovavano la soluzione, facendo girare palla senza incisività. Quando le squadre si chiudono è necessario poter giocare sulle fasce, ma Politano e Kvaratskhelia non riescono a saltare l’uomo. In queste gare, ed in una squadra come il Napoli, è necessario buttarla dentro. Far girare palle lentamente è inutile. Le idee vengono fuori se hai un ritmo alto, riuscendo anche a sbloccarti. Faccio un esempio: se ho vinto un campionato con Kvara e Rui sulla fascia sinistra e Politano o Lozano con Di Lorenzo su quella destra, perché, oggi, si stravolge questo meccanismo, dando anche un vantaggio agli avversari? Nel calcio moderno, come lo definiscono, non vedo più un uomo che salti il marcatore. Quando si hanno calciatori di questo tipo, bisogna sfruttarli”.

Infine, Cagni offre una prospettiva sulla lotta per la Champions League, sottolineando che molte squadre non hanno una panchina all’altezza dei titolari. Riguardo al Bologna, Cagni afferma che la squadra ha molta qualità nei singoli giocatori, ma sottolinea che la lotta sarà serrata fino alla fine.

“Sognare conviene, ma non solo. Basti pensare a quel che sta succedendo, la Juventus sembrava la candidata al secondo posto. La lotta per la Champions sarà serrata fino alla fine, molte squadre non hanno una panchina che possa eguagliare la qualità dei titolari. Il Bologna è una squadra che ha tanta qualità nei singoli”.

Nell’affrontare la questione difensiva, Cagni critica la gestione attuale, affermando che i difensori moderni non dedicano più la giusta attenzione alla marcatura e alla difesa, e ritiene che la colpa debba ricadere sugli allenatori che non insegnano più i fondamentali difensivi.

“Sui gol presi dalle squadre odierne preferisco non arrabbiarmi più. Se non capiamo che il difensore, per prima cosa, deve essere ottimale nella difesa… Oggi, non marca più nessuno. Nel mio vocabolario non esisteva nemmeno la parola indietreggiare. Non esiste portarsi un pericolo negli ultimi sedici metri. Le colpe, però, non possono essere dei singoli, quanto soprattutto degli allenatori. Bisogna capire che l’importante non è la palla, in area, ma l’uomo. La palla, da sola, non segna!”.

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