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L’esordio di Kevin De Bruyne al “Maradona” non poteva che essere una notizia. Atteso e osservato da tutti, il fuoriclasse belga è stato il protagonista silenzioso della serata contro il Cagliari, in una partita complicata per l’intero Napoli. Come racconta Massimiliano Gallo sul Corriere dello Sport, ogni suo tocco di palla ha catturato l’attenzione del pubblico, pronto a trattenere il fiato aspettando la giocata risolutiva.
Stavolta, però, la magia non è arrivata. Impiegato largo a sinistra, con McTominay più avanzato, De Bruyne non ha trovato tempi e spazi giusti. «Col suo passo felpato – scrive Gallo sul Corriere dello Sport – ha provato a incidere, ma senza continuità». Nonostante qualche errore di troppo, come un cross su punizione sbagliato o un dribbling perso in maniera banale, il Maradona non lo ha mai fischiato, reagendo piuttosto con stupore.
La partita ha mostrato anche il lato agonistico del belga: un rimprovero acceso a Lucca per un movimento mancato, qualche intesa da perfezionare con Lobotka e persino un pestone costato il cartellino giallo. «De Bruyne resta agonisticamente vivo – sottolinea Massimiliano Gallo sul Corriere dello Sport – e non accetta di perdere, come tutti i fuoriclasse».
Al minuto 80, sullo 0-0, Antonio Conte ha deciso di sostituirlo. Una scena rara per chi porta il nome di Diego Armando Maradona nello stadio di Fuorigrotta. Non a caso, Gallo ricorda sul Corriere dello Sport un episodio del passato: nei quarti di Coppa Uefa del 1989 contro la Juventus, Bianchi tolse Diego ai supplementari sul 2-0. Poi fu Renica a evitare i rigori con un gol storico.
De Bruyne, come evidenzia ancora Gallo sul Corriere dello Sport, ha bisogno di tempo: per ritrovare la condizione fisica, per entrare negli ingranaggi della squadra e per trovare un riferimento offensivo come Lukaku, che tanto ha valorizzato in Nazionale. Non ogni partita può essere da vetrina: i fuoriclasse alternano pause a lampi improvvisi. Stavolta non è stato il suo momento, ma il Napoli ha comunque vinto. E questo resterà nella memoria, non la sua sostituzione.