Alla fine vince il San Paolo, i tifosi non hanno mai smesso di cantare per la squadra. Due ore di gelo e pioggia e una sconfitta che fa male ma dai tifosi la spinta per la fase cruciale della stagione.
Di: Fabio Mandarini Corriere dello sport
VINCE IL SAN PAOLO. L’unica cosa da salvare in una serata nera che più non si può è il grande gol della vittoria del popolo azzurro: la partita finisce e il 2-0 fa male come una sequenza del Tyson dei tempi d’oro, però all’angolo del Napoli c’è il pubblico. C’è la sua gente. Ci sono i quarantacinquemila del San Paolo che dopo quasi due ore di gelo, pioggia e schiaffi in campo fanno esplodere l’urlo: “Dai ragazzi non mollate”.
Ed è un abbraccio caldo, caldissimo e d’amore incondizionato, nonché una chiara dimostrazione d’intelligenza di chi ha compreso il momento di estrema difficoltà nel bel mezzo di un ciclo tremendo. Con il Real qualcosa (o qualcosa in più) s’è rotto, inutile girarci intorno, ma Napoli è con il Napoli. E cosa migliore non poteva accadere: perché martedì è in ballo la semifinale di Coppa Italia con la Juve e sabato, ora più che mai, la Champions con la Roma. Sì, innanzitutto questo e poi i reali di Madrid. Dove tutto ebbe inizio.
CORI E STRISCIONI. La spinta dei tifosi, che martedì a Torino saranno presenti nonostante la chiusura del settore ospiti, comunque non è mancata ieri e non mancherà: la città è come mai al fianco della squadra. Un solo corpo, una sola anima. Mentre diversa è la posizione di una parte del popolo nei confronti di De Laurentiis: ieri, da una curva, sono partiti cori di contestazione nei confronti del presidente, in questo periodo a Los Angeles per questioni cinematografiche e atteso in Italia non prima di una settimana, e a un certo punto è spuntato anche uno striscione. La certezza, però, è che Napoli non ha la minima intenzione di abbandonare il Napoli: e la notizia è la migliore possibile, con tre partite del genere da giocare in dieci giorni.
DELUSI I CRITICONI-insomma: chi s’aspettava una pioggia di fischi in coda s’è dovuto ricredere dinanzi ai cori di incoraggiamento di uno stadio intero. E perfettamente consapevole che nei prossimi dieci giorni, a partire da oggi, il Napoli si giocherà l’intera stagione: martedì la Juve, sabato la Roma, martedì 7 marzo il Real. Coppa Italia, campionato, Champions: e per quello che ieri s’è visto in campo, la stanchezza fisica e psicologica comincia a essere un problema serio da gestire in tutta fretta. Urgono rimedi. Urgono soluzioni che permettano alla squadra di riuscire a giocarsi al meglio le tre partite cruciali.