Difficile, ma non impossibile. Napoli-Arsenal è una partita a scacchi. Bisogna attendere, ma non troppo. Bisogna osare, ma con cautela, perchè un’eventuale vantaggio gunners, trasformerebbe una situazione complicata in una catastrofe sportiva. Ci si affida all’esperienza di Don Carlo da Reggiolo e il suo palmares fatto di tanta roba. Ci vuole materiale per crederci, pertanto dare un occhio alla sua bacheca potrebbe dare un’iniezione di fiducia a tutto l’ambiente. Certo è che ribaltare il 2-0 dell’andata è un bel banco di prova. Ma bisogna crederci sul serio. Si accettano miracoli, ma anche massima concentrazione in tutti i reparti. “Aiutati che Dio t’aiuta”. Mai cosa più vera. Ci vuole un Napoli diverso. Un Napoli arrembante, tipico delle grandi notti di Fuorigrotta.
Il 2-0 dell’andata rievoca illustri ricordi. Stessa competizione, stessa situazione…
La Napoli stagionata, quella dal capello bianco, ha nella mente quel 15 Marzo dell’89. Quarto di finale di Coppa UEFA. Gli azzurri riuscirono a ribaltare il 2-0 di Torino e fecero fuori la Juve di Zoff grazie alle reti di Maradona, Carnevale e Renica (al minuto 119), facendo saltare gli ottantamila presenti. Stasera il San Paolo non si presenta vuoto, ma siamo lontanissimi da quelle cifre. Circa la metà pronti a trascinare gli uomini di Carlo Ancelotti verso un qualcosa che sa di mezzo miracolo. L’Europe League è l’ago della bilancia della nostra stagione, inutile inventare storie che non esistono. L’adrenalina sale, come non succedeva da tempo. Con la Serie A chiusa da un pezzo, è dovere crederci. A dare un briciolo di fiducia all’ambiente azzurro, è il cammino in trasferta degli uomini di Emery, dove sia in Premier che in Europe League, non sono apparsi brillanti e invincibili.
Napoli è terra amara per gli inglesi
Il San Paolo non è un terreno amico per i club inglesi. Spesso, le big della Premier sono cadute a Fuorigrotta. E’ capitato al Manchester City (2-1) allenato da Roberto Mancini nel Novembre del 2011. Ma anche al Chelsea di Villas Boas (3-1), che gli costò la panchina nel Febbraio 2013. La stessa Arsenal, guidata da Arsene Wenger, cadde al San Paolo nel Dicembre dello stesso anno (2-0). E infine il Liverpool di Jurgen Klopp, che nell’Ottobre scorso perse contro gli azzurri grazie ad un gol di Insigne allo scadere (1-0)
Una Coppa che può portarti dal Purgatorio al Paradiso
Una stagione un tantino particolare la nostra. Perchè sebbene gli azzurri possono vantare una distanza di 13 punti dalla quinta, a dimostrazione che la zona Champions è più che blindata, purtroppo davanti c’è una lotta scudetto che in realtà non è mai iniziata e che, anzi, vede il rischio di chiudere definitivamente i battenti con sei turni d’anticipo e un ritardo che ad oggi, conta diciassette punti. Una situazione dove i punti di vista la fanno da padrona. Un’avventura Champions chiusa ai gironi e una Coppa Italia mandata alle ortiche con la sconfitta contro il Milan al San Siro. Il tutto (poco) condito da un gioco che spesso non ha convinto. L’Europe League rappresenta, come già detto prima, l’ago della bilancia. Un trofeo che può portarti dal Purgatorio al Paradiso. Certo, il traguardo è ancora lontano, ma lo scoglio Arsenal è tostissimo, e l’idea di un’eventuale superamento del turno, rende davvero tutto entusiasmante e intrigante.
Tutto pronto, quindi, per questa sfida. Eccezion fatta per la formazione, dove Carlo Ancelotti scioglierà gli ultimi dubbi poco prima del fischio d’inizio. L’adrenalina cerca di prendere posto nel bel mezzo di un inevitabile e, a tratti, giustificato scetticismo. Vietato mollare. Avanti Napoli!