Otto medici e infermieri spinsero Maradona alla morte» L’accusa: «Lo curarono male sapendo che avrebbero potuto provocarne la fine».
Otto tra medici e infermieri a processo per la morte di Maradona. La decisione del giudice arriva nel giorno in cui si celebravano i gol segnati dal Pibe all’Inghilterra ai mondiali dell’86.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano il Mattino, ieri il giudici argentini hanno dato una svolta alle indagini per la morte del Pibe de Oro:
“Il giorno non deve essere stato scelto a caso. Il 22 giugno del 1986 Diego Maradona accese la sua luce nel Mondiale messicano segnando due reti all’Inghilterra, passate alla storia come la Mano de Dios e il Gol del Secolo. L’Argentina esplose di felicità (come la sua Napoli) perché quei 90 minuti erano anche la rivincita della sconfitta subita nella guerra per le Falkland-Malvinas.
Trentasei anni dopo il giudice di garanzia del tribunale di San Isidro, Orlando Diaz Diaz, ha metaforicamente segnato un altro gol, atteso dalla famiglia di Diego e dal suo popolo. Il giudice ha deciso di rinviare a giudizio otto tra medici e infermieri accusandoli di aver spinto il Campione verso la morte. L’accusa è durissima: omicidio semplice con dolo eventuale, punibile in Argentina con la pena da 8 a 25 anni. Più grave della precedente, omicidio colposo. I giudici hanno ritenuto che lo staff sanitario era consapevole che con quell’operato Diego avrebbe rischiato grosso, eppure non si fermò e proseguì nelle pratiche che portarono il Pibe alla morte il 25 novembre 2020″.
MISTERO DEGLI OROLOGI
“I cinque figli di Maradona, nati da relazioni diverse, si sono incontrati nella scorsa settimana a Buenos Aires per verificare gli oggetti del padre e aprendo i container si è notata l’assenza di gioielli e orologi. Chi li portò via?”.