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C’è un filo che unisce Pep Guardiola e Antonio Conte, ed è quello di Carlo Mazzone. Lo ricorda oggi Il Mattino di Napoli, spiegando come il tecnico romano, scomparso due anni fa, abbia inciso sulle carriere dei due allenatori: lanciando Conte ai tempi del Lecce e accogliendo Guardiola già campione al Brescia.
Un legame celebrato dal premio intitolato a Mazzone, istituito dalla sua famiglia. Nel 2024 a riceverlo fu Guardiola, oggi tocca a Conte. «Lo abbiamo dato ad Antonio per il suo percorso da calciatore e allenatore, con particolare attenzione alla valorizzazione dei giovani, come amava fare mio padre» ha raccontato Massimo Mazzone al Mattino di Napoli.
Guardiola aveva sempre parole di gratitudine per il tecnico: «La prima volta mi aveva detto che non mi voleva. Ma se non avessi lasciato Barcellona non avrei conosciuto Mazzone. È stato un padre per me». Lo ricorda ancora il quotidiano napoletano, citando l’aneddoto legato alla finale di Champions del 2009: «Mister, se so che sei in tribuna dietro di me io vinco» disse Pep per convincerlo a seguirlo all’Olimpico.
Giovedì, a distanza di anni, Guardiola e Conte si ritroveranno avversari in Champions League. «Quando c’erano questi derby qui tra le sue ex squadre o i suoi ex giocatori voleva che vincessero entrambi. Ma trattandosi di una squadra che aveva allenato, tiferebbe per il Napoli» ha spiegato il figlio Massimo al Mattino di Napoli. «Papà diceva sempre che Napoli era una delle sue città ideali. Gli rimase il rimpianto di non aver potuto allenare gli azzurri a lungo, ma i tifosi non lo hanno dimenticato».
Adesso resta da organizzare la consegna ufficiale del premio a Conte. «Sarà un piacere farlo a Napoli, una città che piaceva moltissimo a mio padre. Lo faremo in maniera semplice, come era lui» ha concluso Massimo Mazzone, nelle parole riportate da Il Mattino di Napoli.