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Di confidenze Paolo Maldini ne ha fatte davvero parecchie, ripercorrendo una carriera senza pari, basti pensare alle cinque Champions League in bacheca, cui sono mancati due soli trofei: il Mondiale (nel ’94 l’ha perso in finale ai rigori) e il Pallone d’oro (nel ’94 e nel 2003 arrivò terzo).
Fra i temi toccati, la grandezza di Maradona, tante volte rivale in campo, è stato uno dei più nostalgici:
«Diego era proprio un bell’avversario.
E’ stato sempre picchiato abbastanza eppure non diceva nulla, a parte un paio di volte nelle quali perse la pazienza. Era molto, molto simpatico: parlava tanto, soprattutto prima che la partita iniziasse, e mi ricordo che nel tunnel arrivava sempre lamentandosi per qualche dolore, diceva “oggi non ce la faccio, mi fa troppo male il piede” e cose del genere.
Poi cominciava la gara e diventava un avversario incredibile, anche fisicamente era un mostro, non solo tecnicamente. E poi aveva una tale personalità da trascinare tutta la squadra, tutto l’ambiente…».