Qualcuno ha parlato di un Napoli in crisi, per una sconfitta arrivata dopo 14 risultati utili consecutivi (dimenticavo, abbiamo perso 3-1 anche a Madrid…)
Mai isterismo più puro di quello che stiamo vivendo oggi, all’indomani della sconfitta casalinga contro l’Atalanta di Gasperini. Addetti stampa e tifosi (categoria che io difenderò sempre), stanno pensando tutto e il contrario di tutto. Ma di quale ‘problema’ soffre il Napoli? Il virgolettato è obbligatorio, al momento che gli azzurri con la sconfitta di Sabato, interrompono una striscia positiva che durava da 14 giornate di campionato. Il Napoli va analizzato attentamente, in ogni suo punto, perchè alcuni possono essere cruciali, e magari potrebbero far capire tante cose.
Partiamo dall’aspetto caratteriale…
Il Napoli ha un solo vero problema, ed è legato al carattere. A tratti fragile, e riscontra delle difficoltà a reggere le pressioni esterne. In campo non sa districarsi con autorevolezza e scioltezza a quelli che possono essere gli imprevisti regolari del percorso. Da anni non c’è nessun calciatore che urla in testa al compagno, invitandolo ad una maggiore concentrazione. Il Napoli, anche quest’anno, è un bel grupo di amici. Una comitiva di gente per bene ma che nelle difficoltà tende a smarrirsi, facendo fatica ad uscirsene. Un calciatore con certe caratteristiche deve trovarsi in mezzo al campo, nel vivo del gioco (specifico la collocazione, perchè certe doti sono nel DNA di Reina, che appunto, di ruolo fa il portiere). Non importa l’età. Solitamente bisogna viaggiare sopra i trenta per avere certi pregi. Ma non è detto… Il carattere o ce l’hai o non ce l’hai. Un pò potrebbe essere trasmesso dal tecnico di turno, ma bisogna esserne dotati in primis. Forse al mercato, quello dei calciatori ovviamente, una ricerca rispettando determinate caratteristiche, potrebbe tornare utile. Appunto, qualche giorno fa il presidente, in quella famosa sfuriata (la Gazzetta dello Sport, ne è particolarmente legata) parlò di ‘cazzimma’. Ecco. Al Napoli manca. E’ vero. Ma va comprata. Chi più di De Laurentiis potrebbe risolvere il problema?
Passiamo alla difesa…
La fase difensiva azzurra ha sempre presentato qualche lacuna. Forse ‘il difensivista’ Reja, e Mazzarri, a tratti colmarono questa falla. Ma con Benitez prima, e Sarri poi, la difesa azzurra ha preso sempre qualche gol di troppo. E se per vincere qualcosa d’importante, bisogna farlo con la miglior difesa, stiamo belli che freschi… Ma anche questo è un punto da analizzare. Senza andare troppo a ritroso, parliamo dei giorni nostri. Il Napoli acquista dal Torino Maksimovic. La cifra è bella tosta e De Laurentiis fa bene pure a farsi ‘na chiagnuta’. Ma non è stato Sarri a fare richiesta del centrale serbo, anche perchè di Maksimovic si era parlato già dai tempi di Rafa. Maksimovic con Ventura, ha fatto il centrale di una difesa a tre. Ruolo troppo diverso rispetto a quello che dovrebbe svolgere a Napoli in una linea a quattro. Quindi forse è costretto a snaturalizzarsi per poterlo fare. E snaturalizzare un calciatore pagati 26 milioni di euro più Valdifiori, è roba non facile da accettare. Passiamo a Tonelli. L’ex Empoli ha lavorato diversi anni con Sarri, molto probabile che sia un acquisto del tecnico toscano. Ma questo ragazzo troppo spesso è in infermeria, con tutte le conseguenze del caso che arrivano nel momento che viene dichiarato ‘ripreso’. Per lui solo tre presenze col Napoli. E due gol all’attivo. Mica male. Albiol e Koulibaly, dichiarati pilastri della difesa azzurra, hanno fatto a turno ad assentarsi per lunghi periodi. Da un lato lo spagnolo, fermo per diverse giornate perchè infortunato, e dall’altro il senegalese impegnato per un mese circa in Coppa d’Africa, e che ad oggi ci dà l’impressione di affrontare la Serie A come se di fronte avesse Toko Ekambi del Camerun. Passando agli esterni, Hjsay non ha un rincalzo affidabile. Tanti ringraziamenti a Maggio per la professionalità sin qui dimostrata, ma evidentemente in carriera ha corso troppo e da qualche anno a questa parte sta tirando i remi in barca. A sinistra c’è un Ghoulam forse troppo sponsorizzato. Su questo inviterei Sarri a tenere un pò più in considerazione Strinic, così come Chiriches nel ruolo di vice Koulibaly. A meno che non sia frenato, perchè bisogna non svalutare troppo l’investimento fatto per Maksimovic.
A centrocampo tutti trovano spazio tranne uno: Marko Rog
A centrocampo, bene o male girano tutti. Da Diawara a Jorginho, passando per Allan (adesso infortunato), Hamsik e Zielinski. Tutti, chi più e chi meno, hanno sin qui imbottito la loro stagione di presenze. Allan 30 presenze stagionali (il suo procuratore reclamava più spazio), Zielinski 33 presenze e 5 gol, Diawara 20 presenze così come Jorginho, mai dualismo fu più perfetto, e Hamsik 34 presenze e 12 gol. Di questa batteria ben fornita, manca il giovane e talentuoso, Marko Rog. Il croato ha sin qui totalizzato cinque presenze, e quasi tutte partendo dalla panchina. C’è chi dice che sia un vice Allan, e chi invece crede sia una mezzala (io sono uno di questi). Da mezzala la concorrenza è forte. Davanti c’è Hamsik e, volendo, Zielinski. Inoltre, a parte la bravura e il talento, Rog mi è sembrato un pò indisciplinato tatticamente, ad oggi credo che una collocazione ben precisa in campo, nello scacchiere di Sarri, non ce l’abbia. Ma avrà un bel futuro avanti a sè. Ha tanto talento e personalità. Ma intanto la cosa, pare far arrabbiare De Laurentiis. Il discorso più che tattico, sembrerebbe di problema economico. Infatti si vocifera, ma non ne ho certezza, che non vorrebbe che il croato si svalutasse nel cartellino.
Attacco con un Pavoletti poco lucido e il ‘rimpianto’ Gabbiadini
L’attacco azzurro, in questa stagione, ha vissuto momenti altalenanti per l’infortunio di Milik. In un primo momento la chance fu data a Gabbiadini, ma dopo alcune giornate, a furor di popolo e della carta stampata (saranno gli stessi che oggi lo rimpiangono) fu chiesto a Sarri di tirare il ‘Mertens dal cilindro’. Ciononostante, gli azzurri hanno il miglior attacco della Serie A con sessanta gol fatti, di cui trentanove distribuiti tra Mertens (16), Callejon e Insigne (8), Milik (4) e Gabbiadini (3), e il resto da tutti gli altri, uno su tutti Hamsik con le sue dieci reti messe a segno. A Gennaio parte Gabbiadini alla volta del Southampton, con mezza Napoli che tira un sospiro di sollievo, e arriva Pavoletti, staccando un assegno di 18 milioni di euro. Il bomber livornese ex Genoa, veste l’azzurro dopo due mesi d’infortunio quando militava tra le fila genoane. La forma latita, e la lucidità pure. Sino ad oggi in maglia azzurra ha totalizzato 6 presenze (per un totale di 195 minuti), non mettendo a segno ne una rete e ne tantomeno un assist. Ed ecco che ritornano in auge, le vedove di Manolo, che dall’altra parte dell’Europa, fa faville con la maglia del Southampton, giocando da centrale in un 4-3-3, ovvero stesso ruolo che ricopriva in maglia azzurra. Per il resto, null’altro d’aggiungere. Insigne, ad oggi, sembra il più ispirato. Mertens stanco per la grande stagione sin qui svolta, meriterebbe un pò di riposo, ammesso che il duo Milik/Pavoletti possano ritrovare la forma perduta, e Callejon dovrebbe far posto a Giaccherini di tanto in tanto.
Si è parlato troppo di una crisi che non esiste. Una crisi che esce fuori per aver perso sul campo del Real Madrid, e in casa (fa molto dolore) contro la squadra più in forma del campionato. Una crisi messa in mezza dai soliti giornalisti locali, e le grandi testate del Nord, fiancheggiati anche da quelle famose esternazioni di De Laurentiis. Domani c’è la Juve e c’è la Coppa Italia. Trofeo da affrontare nel migliore dei modi perchè ad oggi, è l’unico dove il Napoli può arrivare fino in fondo. Bisogna fare ulteriormente quadrato intorno alla squadra, perchè il Napoli ha bisogno di tutti noi.