Lingua Napoletana: Salviamo il termine “peconaro”

Salviamo il termine “peconaro”, una parola in via d’estinzione, sostituita da neologismi che poco hanno a che fare con la vera lingua Napoletana e il significato proprio della parola.

Di : Gaetano Brunetti

PECONARO

La nostra lingua va salvaguardata, è da un po’ che non si usa la parola: “peconaro o pecunaro”, ovvero:

” il furbo, lo scaltro, la persona che sa districarsi bene nelle faccende di vita quotidiana, colui che trae vantaggi e benefici grazie alle sue intuizioni, che risolve talvolta questioni complicate con grande faciltà e velocità”.
L’accezione che ne danno i napoletani è assolutamente positiva.
Ma ricordiamoci che i pecunari oltre a trarre vantaggi e denaro dalle proprie intuizioni, talvolta traggono vantaggi e denaro sulle debolezze altrui, acquisendo profitto materiale e morale in maniera proditoria.

ETIMOLOGIA

Dal latino Pecunia, che era la Dea della ricchezza e dell’abbondanza, che etimologicamente significa danaro. C’è assonanza, poiché a Napoli – ribadisco – si usa solitamente per chi sa trarre profitto e vantaggi in ogni situazione.

In italiano si direbbe: circonvenzione di incapace. Che è reato. I napoletani hanno un gran culto della furbizia ed in ogni angolo di Napoli c’è elevato un altare alla “cazzimma“. Ma poi c’è una grande volontà di voler vivere con le brave persone, quelle rispettose dei diritti e che non cercano di prevaricare a tutti i costi gli altri passeggiando su macerie e traendo linfa da bassezze o nefandezza.
Il limite tra furbizia e capacità è sensibile quanto labile. Il concetto di furbo si basa su un postulato asimmetrico che prevede inevitabilmente un interlocutore sciocco o debole.

Napoleatano pecunaro inside

Io il pecunaro lo apprezzo, ma lo osservo con attenzione. E cerco di comprendere se tende ad arricchire il proprio percorso con le capacità autonome, o punta alla realizzazione melliflua cagionando detrimento degli altri.
Comunque usatela, Mertens per esempio è nu pecunaro del pallone . Il napoletano invece è pecunaro inside, poi ci sono posti di Napoli in cui nasci c”o pecone, è congenito .

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