La storia di Aurelio De Laurentiis al Napoli: tra trofei e polemiche

Aurelio De Laurentiis e il Napoli è uno dei pochi “matrimoni” calcistici che più hanno funzionato in serie A.

AURELIO DE LAURENTIIS E IL NAPOLI: LA STORIA

Alzi la mano chi, il 2 agosto del 2004, giorno in cui venne decretato il fallimento della Società Sportiva Napoli Calcio, qualcuno si sarebbe mai aspettato, otto anni dopo, di essere di nuovo in Champions League e a lottare per lo scudetto, come ben sanno tutti gli appassionati di scommesse calcio.

Eppure, quel qualcuno ha un nome e un cognome. De Laurentiis, infatti, il patron del Napoli, può certamente vantarsi di essere stato uno dei pochi a poter dire “io lo sapevo”. Lui ci ha sempre creduto, con un progetto che probabilmente si potrebbe definire anche come visionario, soprattutto per la grande rigorosità nel mantenere una situazione finanziaria ed economica sempre in salute, togliendosi comunque tante soddisfazioni, come messo in evidenza sul blog sportivo L’insider.

Il binomio con Sarri

Tra i “matrimoni” calcistici che più hanno funzionato al Napoli quello tra il patron De Laurentiis e Maurizio Sarri è sicuramente uno dei più noti e chiacchierati. Correva l’anno 2015 nel momento in cui ha preso il via il nuovo progetto del produttore cinematografico, che ha fortemente voluto Sarri in panchina.

Per il tecnico nato a Bagnoli, quartiere del capoluogo campano, si tratta di una grande soddisfazione, anche per via del fatto che è la prima vera grande chiamata in una big del calcio italiano. Un onore e un onere, che viene ricambiato non solo con grande affetto, ma anche con i risultati. I primi due anni di Sarri in panchina al Napoli sono stati impressionanti soprattutto per via del numero di record che sono stati polverizzati.

Basti pensare prima di tutto al record di punti fatto registrare nel massimo campionato italiano e, poi, al numero di gol segnati in una sola stagione in tutta la storia della compagine partenopea. È il “bel gioco” a impazzare per tutta la penisola italiana e si comincia a parlare del Napoli e del suo gioco rapido, veloce e coinvolgente anche fuori dai confini nostrani.

Sono diversi i critici, così come gli addetti ai lavori che dimostrano di apprezzare il calcio espresso dalla compagine campana. Arriva il 2018 e potrebbe essere uno degli anni più belli in tutta la storia del Napoli, se non fosse per uno scudetto perso nelle ultime giornate nel duello con la Juve di Max Allegri.

La prima grande vittoria targata De Laurentiis

Il ritorno in Europa, quella che conta, è sicuramente una soddisfazione che fa ancora emozionare tanti tifosi azzurri. Una promessa, quella che il patron De Laurentiis aveva fatto un po’ a tutto il popolo napoletano, che è stata effettivamente mantenuta, riportando il Napoli nel calcio che conta, ovvero la Champions League.

Se risentire la melodia dell’inno della Champions League è stata una gioia indescrivibile, è chiaro che alzare al cielo, dopo tanti anni di anonimato, la Coppa Italia contro la nemica giurata, ovvero la Juventus, ha fatto inevitabilmente impazzire un po’ tutti i tifosi del Napoli. La stagione 2011/2012 è stata una di quelle impossibili da dimenticare, dal momento che ha portato in dote il primo trofeo della nuova presidenza.

Non è un caso che Paolo Cannavaro, a quei tempi capitano, alzava al cielo la Coppa Italia il 20 maggio 2012, data che poi si è fatto tatuare sulla pelle. È un trofeo che mancava, da queste parti, da ben ventuno anno. Non c’è stata cosa più bella che vincere, dominando, una partita che vedeva la sfida più classica, ovvero quella della Juventus, che però probabilmente è arrivata a quell’appuntamento stanca e con la pancia un po’ piena, ebbra dei festeggiamenti legati alla vittoria dello scudetto dopo tanti anni di purgatorio. I gol di Cavani e Hamsik e quella prima Coppa Italia, a cui ne sarebbero seguite dopo altre due, insieme a una Supercoppa Italiana, hanno definitivamente certificato il salto di qualità del progetto del Napoli e, ovviamente, del suo patron De Laurentiis.

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