La Ssc Napoli 1926 è nata in realtà nel 1922 . Lo scrittore Angelo Forgione racconta i quattro anni di storia negata.
LA SSC NAPOLI 1926 E’ NATA NEL 1922
Il 1 agosto, siti e quotidiani che si occupano del Calcio Napoli segnaleranno, come ogni anno, il compleanno del club azzurro. 98 anni saranno festeggiati, perché la storia italiana ha voluto cancellare la “questione meridionale” applicata al Calcio, e ha nascosto che le squadre del Sud hanno potuto competere con quelle del Nord solo dal campionato 1926/27, ovvero da quando il CONI fascista di Mussolini ha imposto la nazionalizzazione dello sport con la ‘Carta di Viareggio’ della FIGC.
Questa storia l’ho spiegata più volte da quando ho scritto il mio Dov’è la Vittoria... repetita iuvant.
LA SSC NAPOLI COMPIE 98 ANNI? IN REALTÀ’ NE COMPIE 102
Senza la velleità di modificare la data del 1926, tatuata anche sulla pelle di molti tifosi partenopei, torno a ricordare che il Napoli compie 102 anni, e non 98. Gli articoli dell’epoca, cioè dell’agosto 1926, recuperati dalle emeroteche digitali, dimostrano che il Napoli azzurro non fu fondato ma fu semplicemente rinominato per compiacere al regime fascista, che offriva l’opportunità di interrompere la dittatura del Nord calcistico, ma al quale bisognava omaggiare la cancellazione di uno scomodo inglesismo: da Internaples Foot-ball Club ad Associazione Calcio Napoli.
E per tutto quel mese di agosto, nonostante la ratifica della modifica del nome, la stampa continuò a chiamare Internaples il Napoli.
La decisione superiore di ammettere ben tre squadre meridionali alla Divisione Nazionale (Alba Roma, Fortitudo Roma e Internaples) non fu ben ben digerita dalle squadre settentrionali, che pretendevano di meritare i tre posti occupati dalle squadre del Sud.
Ssc Napoli 1926 4 anni di storia negata
L’Internaples esisteva dall’agosto 1922, figlio della fusione di Naples e Internazionale, e cambiò nome durante un’assemblea dell’agosto 1926 nella sede in piazza Carità su proposta di Giorgio Ascarelli, già presidente dal 1925, quando aveva ereditato la carica da Emilio Reale.
Come si può leggere in un articolo de Il Messaggero di Roma del 24 agosto 1926, l’Internaples, ovvero il Napoli, rinforzò la sua rosa, che non nacque dal nulla.
Furono infatti ingaggiati, ad esempio, dal Torino il mediano Kreutzer, dal Palermo l’avanti Bobbio e dalla Juventus l’avanti Gariglio, ma furono anche confermati il portiere Pelvi, e poi Minter, Jaquinto, Catapano, Valente e gli avanti Sacchi e Ghisi, nonché il mitico Attila Sallustro, che militava nelle giovanili dell’Internaples/Napoli già dal 1922.
LA SOCIETÀ’ HA CAMBIATO NOME QUATTRO VOLTE
Ora, continuiamo pure a considerare la data del 1926. Ma non ignoriamo quei 4 anni di storia negata, che invece ci danno ulteriore conferma di un modo sbagliato col quale nacque e crebbe l’Italia “unita”.
Del resto, la A.C. Napoli cambiò nome anche nel 1964 in SSC Napoli, senza azzerare la sua età, e poi nel 2004 (Napoli Soccer) e ancora nel 2006 (SSC Napoli).
Si tratta di un’unica società nata nel 1922 e rinominata quattro volte nel corso degli anni (1926, 1964, 2004, 2006).
E non è perché nei suoi primi quattro anni di attività non le era consentito misurarsi direttamente con i club del Nord che bisogna considerarla più giovane di quanto non sia. Così le sottraiamo sì quattro anni di discriminazione settentrionale ma anche il primo periodo di vita.