La Grotta dello Smeraldo di Amalfi, autentico tempio sul mare.

La Grotta dello smeraldo una meraviglia di Amalfi. Ecco le origini e le caratteristiche di quello che viene definito un tempio sul mare.
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Partendo da Amalfi, avanzando verso la rinomata Positano, lungo la stretta fascia di costa, definita dal Boccaccio “la più dilettevole parte d’ Italia”, a Conca dei Marini c’è uno spettacolo da non perdere: la Grotta dello Smeraldo, che gareggia per molti aspetti con la Grotta Azzurra di Capri.
La scoperta – Già descritta sommariamente, nel secolo scorso, da alcuni turisti milanesi, che ebbero la fortuna di ammirarla nel corso di una breve gita lungo la costa, essa fu scoperta e resa pubblica nel 1932, da un pescatore del luogo, Luigi Buonocore. Il marinaio, dopo una notte di pesca infruttuosa, sorpreso da un’ improvvisa tempesta,  quando ormai la speranza di sopravvivere stava per abbandonarlo, nell’ estremo tentativo di porsi in salvo, trovò rifugio in lunghi corridoi di pietra a strapiombo sul mare. Sorpreso e incredulo si inoltrò sempre di più fino ad arrivare  in una splendida e millenaria caverna. In realtà si tratta  una vera e propria cavità carsica parzialmente invasa dal mare, molto incantevole sia per la vastità e la grandiosità dell’ ambiente interno, che per la varietà delle aggregazioni calcaree che si possono ammirare.
Le peculiarità – La grotta dello Smeraldo di Amalfi, che misura circa 45 per 32 metri, è  formata da una grande sala, alta circa 20 metri, lunga 60 metri e larga 30 metri, e con pianta vagamente trilobata. L’ intero ambiente è sovrastato  da una  maestosa volta a cupola. L’ ingresso è costituito dall’ allargamento di alcune fessure naturali, mentre un’ altra fenditura , avente una larghezza di circa 6 metri, si trova sott’ acqua, a 11 metri di profondità, attraverso cui penetra dall’ esterno la luce solare che, filtrata dall’ acqua del mare, assume tonalità smeraldine, da cui deriva, appunto, il suo nome.  Le pareti sono ricoperte da colossali stalattiti e da colate di alabastro che l’ acqua, stillando lentamente dalle volte, ha formato nel corso dei millenni. Avanzando man mano nell’ antro,  lo sguardo dell’ osservatore si posa sulle enormi stalattiti che, scendendo dall’ampia volta si vanno a saldare con le gigantesche stalagmiti, sorgenti dal profondo, formando un affascinante pseudo colonnato, con ricchi ricami di pietra. Alcune di queste formazioni calcaree presentano strane somiglianze al punto da stimolare le più svariate e briose fantasie popolari. Addirittura alcuni hanno dato ad esse  un nome preciso indicandole come:  “ la madonnina del Duomo di Milano”, “la Mole Antonelliana”, “ la testa di Garibaldi”,  “Mussolini in posizione oratoria”, “ lo scialle veneziano” , “ le canne d’ organo”.
Ma la vera unicità e la singolarità della Grotta dello Smeraldo di Amalfi, considerata un tempio sul mare, consiste nelle splendide pseudo colonne formate da  stalattiti e stalagmiti in roccia calcarea che dalla volta raggiungono gli oltre 4 metri di profondità.  Dunque, essendo impossibile la formazione di una stalagmite in acqua, si sono chiaramente formate in un periodo in cui la cavità era superiore al livello del mare. Successivamente, e precisamente a causa di un fenomeno di bradisismo che interessò l’ intera costiera amalfitana, il suolo della grotta si abbassò facendola sprofondare sott’ acqua.
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Il Presepe subacqueo – Sommerso sul fondale della Grotta dello Smeraldo ad Amalfi, a circa 4 metri di profondità, e in un angolo gradevolmente appartato  è stato allestito, su iniziativa di alcuni sub devoti , nel Natale del 1950, un caratteristico presepe subacqueo, formato da statuine in ceramica locale.  Tale evento viene annualmente ricordato alla vigilia di Natale con una solenne cerimonia religiosa celebrata sul piazzale antistante e nel corso della quale un gruppo di sommozzatori depone fasci di fiori ai piedi di Gesù bambino.
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