Roma e Napoli sabato si giocano il futuro: Garcia e Benitez sono come fratelli.
Tutto è nato a Valencia nel 2001, poi una lunga storia di sfide, sms e cene in sospeso.
Benitez e Garcia si stimano, è anche vero che il rapporto va oltre, affondando le radici quasi alla base dell’amicizia.
A VALENCIA Tutto è nato nell’autunno del 2001, quando grazie alla collaborazione di Jocelyn Angloma, suo ex compagno di squadra al Lilla ed ex anche del Valencia, Rudi Garcia si recò proprio nella città spagnola per uno stage di aggiornamento alle dipendenze di Benitez.
Quello era un Valencia che volava e che aveva appena giocato due finali di Champions (poi perse contro Real Madrid e Bayern Monaco). «Non rappresentavo
nulla per lui, ma Rafa con me si dimostrò subito generoso, aperto e disponibile — ricorda Garcia nella sua autobiografia Mi diede il permesso di assistere ai suoi allenamenti e di studiare le sue disposizioni pre-partita».
Un approfondimento che lo stesso Benitez aveva fatto prima in Italia, studiando Milan, Juve e Fiorentina. E che, proprio come Rafa ebbe in Sacchi un’illuminazione, Garcia trovò in Benitez una strada da seguire.
Anche se poi Rafa fu chiaro: «Rudi, anche se sarai influenzato da uno o più allenatori, è impossibile ripetere cosa fanno gli altri. Tocca a te e solo a te creare il tuo sistema»
Da quel periodo di 14 anni fa è poi nato un rapporto fatto anche di scambi, valutazioni, consigli. E qualche sms importante, come quello che è arrivato sul telefonino di Garcia nel 2011, subito dopo la vittoria con il Lilla della Ligue 1.
Da quando sono in Italia, Garcia e Benitez si sono già incontrati cinque volte (tre di campionato e due in Coppa Italia), con lo score che parla a favore del tecnico del Napoli (tre vittorie contro due).
Quella di sabato sarà la sesta, dopo che alla vigilia della sfida di andata Benitez fu chiaro: «Rudi è un ottimo professionista, per cui nutro stima, rispetto e considerazione.
Siamo amici, dovessi vincere sarà un piacere pagargli una cena… ». Rafa ha vinto (2-0, gol di Higuain e Callejon), la cena è ancora in ballo.
Anche perché, poi, tra amici è sempre un piacere ritrovarsi, se poi ci si stima anche professionalmente tanto meglio.
«Benitez è un grande uomo e un grande allenatore, ogni volta è un piacere affrontarlo e abbracciarlo», ha detto più volte Garcia. Succederà anche sabato. All’inizio e alla fine, perché tra amici non conta chi vince.