La gazzetta: È un Napoli a due facce

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METAMORFOSI

Il Napoli domina in Europa, ma e’ piccolo in campionato.

Il giorno dopo la resa di Bilbao Benitez trasmise ai suoi giocatori le motivazioni necessarie perché diventassero protagonisti in Europa League.

Ma è in campionato che i numeri non trovano lo stesso riscontro. Fin qui, i risultati hanno evidenziato che questo Napoli predilige le partite secche (finale di Supercoppa) o al massimo i doppi confronti, dove sa essere determinato e spietato.

L’esempio del Pipita è emblematico: in Europa segna con una continuità incredibile, il gol realizzato al Wolfsburg è il settimo ed è ancora in corsa per il titolo di capocannoniere della competizione: lo precedono a quota 8 Alan del Salisburgo e Lukaku dell’Everton, ma entrambi i club sono stati eliminati.

Oppure, il rendimento della difesa che in campionato è mediocre (37 reti subite in 30 partite), mentre ha incassato solo 5 reti in 11 partite di Europa League.
È sulla distanza, dunque, che il Napoli di Benitez non regge il ritmo, probabilmente condizionato dagli impegni extra campionato, e conseguente turnover,
che non gli permettono di dare continuità ai risultati.

Ci sono voluti due mesi prima che la squadra si ritrovasse con la vittoria contro la Fiorentina, che ha sancito il recupero di Hamsik, ma non ancora il ritorno al gol del Pipita che soffre molto le squadre che si chiudono, che non lasciano spazi per gli inserimenti o per le conclusioni.

Non è un caso se proprio contro le piccole il Napoli ha evidenziato le maggiori difficoltà, mentre nei doppi confronti europei, ha sempre prevalso sull’avversario, con l’unica eccezione determinata dalla sconfitta di Berna, contro lo Young Boys.

Dunque, le statistiche sono dalla parte di Benitez, al netto della formalità del ritorno col Wolfsburg, il suo Napoli è in semifinale, a un passo da un nuovo evento. Dopo Maradona, potrebbe toccare a lui il posto d’onore nella lunga storia del club.

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