La FIGC impone la regola: non si può rifiutare la Nazionale | Conseguenze pesanti a livello di club

La FIGC impone la regola: non si può rifiutare la Nazionale | Conseguenze pesanti a livello di club

FIGC - fonte Lapresse - Napolipiu

Una nuova regola pronta a rivoluzionare il calcio italiano.

Il momento buio per la Nazionale di calcio italiana va avanti oramai da almeno un decennio. Tante volte si è ripetuto che i problemi sono all’interno delle fondamenta. Tante volte si è pensato a possibili alternative poi mai realmente valide o messe in atto. Si è addirittura arrivati a discutere della gestione delle scuole calcio italiane che non producono più talenti. E ora una nuova regola potrebbe intervenire a gamba tesa.

L’Europeo vinto nel 2021 è oramai un lontano ricordo. La seconda qualificazione di fila a un Mondiale non è stata centrata: mai successo prima di allora, 2018 e 2022. E la manifestazione più seguita sul globo rischia di non vedere nuovamente il colore azzurro nel 2026. Complice un ulteriore momento di sbandamento e il 3-0 rifilato dalla Norvegia all’oramai ex ct Luciano Spalletti nella prima partita valida per le qualificazioni ai Mondiali, che ha portato a un cambiamento sulla panchina.

Gennaro “Ringhio” Gattuso prenderà in mano le redini di una Nazionale allo sbando. Nemmeno il pugno di ferro di Spalletti è stato in grado di tenere unito il gruppo. Una delle ultime querelle che hanno infatti riguardato da vicino l’ex ct è quella che lo ha visto come protagonista a seguito del rifiuto di Francesco Acerbi dopo la chiamata della Nazionale.

A marzo scorso Spalletti nel corso di una conferenza stampa post partita contro la Germania aveva risposto a un giornalista che aveva chiesto delucidazioni al commissario tecnico per la mancata convocazione del centrale dell’Inter. L’ex Napoli piuttosto irritato replicò: “Ma lei sa di che anno è Acerbi?”.

Il rifiuto categorico

Da questa risposta sarebbe arrivata qualche mese dopo la presa di posizione di Acerbi. Rifiuto del difensore a seguito della convocazione in Nazionale con tanto di commento sui propri profili social. “Dopo una profonda riflessione, ho comunicato oggi al ct di non accettare la convocazione in Nazionale. Non è una scelta presa a cuor leggero, perché vestire la maglia azzurra per me è stato sempre un onore e un orgoglio”.

Un botta e risposta sintomo di un rapporto logorato già prima della partita con la Norvegia tra ct e giocatori che ha poi portato alla disfatta di Oslo e alla decisione di affidare la panchina a Gattuso. E proprio da questo precedente, dunque dal rifiuto di un calciatore alla chiamata da parte della Nazionale italiana, potrebbe nascere una nuova regola.

FIGC – fonte (LaPresse) -Napolipiu

Una nuova regola

Questa nuova idea, portata avanti dal noto giornalista Paolo Condò, avrebbe come intento il cercare di punire chi rifiuta la convocazione della Nazionale azzurra. Un segnale chiaro quello che Condò vorrebbe dare a tutto il calcio italiano e a tutti i calciatori. A riportarne le parole ci ha pensato il Corriere della Sera.

“Un provvedimento aiuterebbe: chi marca visita in Nazionale non può tassativamente giocare la gara di campionato seguente come se fosse squalificato”. Considerazioni nette alla luce di quanto accaduto tra Acerbi e Spalletti. Questa nuova regola mirerebbe dunque a evitare rifiuti da parte dei potenziali calciatori azzurri in caso di chiamata della Nazionale.