La Costituzione Americana è nata grazie alle idee di Filangieri

 

La Costituzione Americana è nata grazie alle idee  di un napoletano. Filangier, ha ispirato  Benjamin Franklin.

Di: Gabriella Cundari

La costituzione Americana è nata dalle idee di un Napoletano.
Le idee di Filangieri, grande filosofo del diritto, hanno ispirato e guidato Benjamin Franklin nell’ideare la costituzione degli stati uniti d’America.
Il pensiero del Napoletano ha avuto  un ruolo fondamentale grazie alla sua moderna visione del diritto e alla sua idea di garantismo.

La costituzione americana è considerata uno dei massimi esempi di libertà istituzionale e, con i suoi 200 anni di applicazione, si è guadagnata il titolo di “carta costituzionale” più antica tuttora in vigore.

Scritta da Benjamin Franklin, già ideatore della dichiarazione di indipendenza americana, la Costituzione entrò in vigore nel 1789 e fu fonte d’ ispirazione per tante altre adottate nel corso dei secoli da numerose nazioni.

La costituzione Americana è nata dalle idee di un Napoletano.

Fin qui, tutto noto, ma pochi sanno, però, che ad ispirare il padre fondatore della carta istituzionale americana, fu il napoletano Gaetano Filangieri , che nella stesura del testo ebbe un ruolo fondamentale grazie alla sua moderna visione del diritto e alla sua idea di garantismo.

La storia narra di una fitta corrispondenza avvenuta tra 1781 e il 1788 tra Benjamin Franklin e il padre dell’illuminismo napoletano.

I due non si incontrarono mai di persona: in quel periodo Gaetano Filangieri era a Napoli alla corte del re e godeva già di buona fama per le sue opere, soprattutto la “Scienza della legislazione”.

Benjamin Franklin, invece, che aveva redatto la dichiarazione d’indipendenza delle tredici ex Colonie Americane, era stato inviato a Parigi quale delegato alla corte di Luigi XVI, per accreditare la nuova Nazione presso le corti europee.

Il tramite tra Filangieri e Franklin fu Luigi Pio, un giovane segretario di legazione della Rappresentanza del Regno delle Due Sicilie a Parigi, che ricevette l’incarico diplomatico presso la stessa Corte. Fu così che, insieme all’epistolario diretto tra i due grandi pensatori, all’esame della “Scienza della Legislazione” contribuì anche Luigi Pio, che tradusse integralmente molti passaggi, poi inseriti nel testo americano. Il teatro d’azione fu un gran caffé parigino celebre ritrovo degli intellettuali settecenteschi, Le Procope, rimasto ancora oggi come allora, che con una targa ricorda la bella storia.

Fonte: Da La voce di NewYork, Giannicola Sinisi, myrra, nuovo monitore napoletano

Exit mobile version