Ruud Krol parla di Napoli-Ajax terza sfida di Champions League che si gioca martedì alla Cruijff Arena di Amsterdam. Da ex di Napoli e Ajax ricorda le sfide passate, ma si concentra soprattutto sul presente. Infatti il Napoli battendo l’Ajax, ma anche con un pareggio, potrebbe ancora di più indirizzare il Girone A di Champions League. La sensazione è che le prossime due sfide con gli olandesi potranno dire molto sul futuro in Champions della squadra di Spalletti.
Napoli-Ajax – Gazzetta intervista a Ruud Krol
- Che effetto le farà rivederle avversarie dopo tutto questo tempo?
“Sarà emozionante, ovviamente sarà alla Johan Cruijff Arena per non perdermi lo spettacolo. Non chiedetemi però per chi farò il tifo: sarò lo spettatore più neutrale del mondo, e non capita spesso quando gioca l’Ajax”. - Gli olandesi hanno perso la vetta, il Napoli mantenuta: la ripresa è stata diversa.
“Non era il solito Ajax, ha dominato sul piano o del gioco ma senza convertire con buone percentuali le occasioni create. Poi il calcio è sempre imprevedibile: la squadra ha subìto gol sull’unico tiro in porta degli avversari. Gli azzurri invece mi piacciono sempre di più, settimana dopo settimana dimostrano una solidità impressionante, ed era tutt’altro che scontato visti i cambiamenti recenti e l’avvio di stagione così fitto di impegni”. - Con lei la rincorsa al titolo si fermò al terzo posto. Stavolta si può credere allo scudetto?
“Ci sono una serie di fattori di cui tener conto: assenze, infortuni, il Mondiale. In questo momento il Napoli si esprime benissimo ma non bisogna farsi ingannare da una partenza a
razzo, perché anche la prima parte della scorsa stagione fu su questa falsariga. Se dovesse mantenere una simile continuità sul piano del gioco, non ho alcun dubbio che lotterà fino
alla fine e magari potrebbe essere la volta buona”.
Napoli verso l’Ajax: Osimhen ancora out, le ultime da Castel Volturno
- Il Napoli è la squadra italiana che ha la filosofia di calcio più europea?
“Senz’altro. Ho visto tutte le grandi della Serie A e anche degli altri campionati, a mio avviso nessuna gioca meglio della formazione di Spalletti, sia in Italia sia all’estero. Anche in
passato è stato entusiasmante in campo, ma adesso c’è qualcosa di diverso e speciale, un’attitudine vincente che prima non era così accentuata”. - Di cosa deve avere paura l’Ajax?
“Anche se ci sono tante differenze con la rosa dell’anno scorso, gli azzurri hanno una maggiore esperienza mentre la squadra di Schreuder è molto giovane e sta iniziando un nuovo ciclo: ha cambiato allenatore e ha perso elementi importanti come Antony e Martinez. Quanto ai calciatori, i movimenti di Zielinski tra le linee sono veramente difficili da leggere. E non dovrebbe esserci Osimhen, che sarebbe stato una spina nel fianco per una linea che difende alta”. - Il Napoli invece a cosa deve stare più attento?
“A Kudus. È la nuova stella dell’Ajax, un giocatore che può fare il trequartista e la prima punta senza differenze. Sta avendo una continuità sorprendente, nonostante l’età”. - Da Krol a Kim e Kvaratskhelia: deve esserci un fattore Kappa…
“Ride. «Direi proprio di sì! Il coreano ha subito preso le redini della difesa, senza accusare nemmeno per un attimo l’adattamento al tatticismo italiano. Kvara era sconosciuto ai più ed
è partito benissimo: ha tecnica di tiro, dribbling, visione. Ci ha messo sette partite per togliersi l’etichetta di emergente, è già diventato un giocatore importante”.